Afghanistan, i talebani vietano lo sport alle donne. "Immorale esporre il corpo"

"Lo sport è libertà: noi donne non smetteremo mai di lottare", risponde Khalida Popal, ex capitano della nazionale femminile rifugiata in Danimarca

Donne con il burqa

Donne con il burqa

Dopo l'annuncio del loro governo di soli uomini, i talebani fanno piombare la scure sui diritti delle donne afghane che non potranno più praticare alcuno sport che "esponga i loro corpi" o le mostri ai media. Altro che aperture, gli studenti coranici tornati al potere dopo vent'anni confermano che nel nuovo Stato islamico dei mullah a comandare sono ancora una volta sharia e i kalashnikov, quando la situazione lo richiede. In un'intervista all'emittente australiana Sbs news, il vicecapo della Commissione cultura dei sedicenti studenti coranici, Ahmadullah Wasiq, dipinge un futuro che somiglia sempre più a un incubo mentre nel Paese scatta anche il divieto di tutte le manifestazioni non autorizzate.

"Non credo che alle donne sarà consentito di giocare a cricket, perché non è necessario che le donne giochino a cricket", ha dichiarato l'esponente talebano, affermando che nel gioco "potrebbero dover affrontare situazioni in cui il loro viso o il loro corpo non siano coperti" e che "l'Islam non permette che le donne siano viste così". Nel nuovo Afghanistan dunque ritorna la rigida interpretazione della sharia  una raccolta di norme, un compendio di regole di vita e di comportamento dettate dalla divinità per la condotta morale, giuridica e religiosa dei suoi fedeli. Inoltre, "questa è l'era dei media, e ci saranno foto e video, e la gente li guarderà». Alle afghane, ha aggiunto Wasiq, sarà consentito uscire di casa solo per soddisfare i "bisogni" essenziali, come "fare la spesa", e lo sport non è tra questi.

Un ritorno in pieno medioevo, che non è piaciuto affatto a Khalida Popal, ex capitano della nazionale femminile di calcio dell'Afghanistan."Lo sport è libertà: noi donne non smetteremo mai di lottare, anzi insieme brilleremo sempre di più", scrive Popal sul suo profilo Instagram dalla Danimarca dove si è rifugiata e da dove sta promuovendo una campagna per far uscire da Kabul le sue ex compagne.  "Il diritto di praticare qualsiasi sport è stato sancito in Afghanistan per le donne e le ragazze", scrive Popal, sul suo profilo Instagram, postando le parole dei talebani che dichiarano "il cricket e gli altri sport vietati alle donne" per non scoprire il volto e il corpo.