Elezioni regionali in Lombardia: chi sono i candidati e quali sono i programmi

Quattro esponenti politici in lizza per la poltrona di governatore: Fontana cerca la riconferma; Ghidorzi, Majorino e Moratti lo sfidano

Milano - Per le elezioni Regionali le urne resteranno aperte domenica 12 febbraio, dalle 7 alle 23, e il giorno successivo, lunedì 13 febbraio, dalle 7 alle  15. I candidati alla presidenza della Lombardia sono quattro. Il presidente uscente, Attilio Fontana, leghista, dopo il primo mandato è stato riconfermato da tutto il centrodestra, a sostenerlo sono Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e “Noi Moderati“ i cui candidati sono confluiti nella lista civica di Fontana. La proposta politica di  Fontana parte, a torto o a ragione, dalla rivendicazione di quanto fatto negli ultimi 5 anni, a partire dai 4 miliardi di euro investiti attraverso il Piano Lombardia, dalla determinazione nell’ottenere l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali del 2026 e dai 2 miliardi di euro impegnati per l’acquisto di nuovi treni per il servizio ferroviario regionale. A tal proposito chiama Rete ferroviaria italiana a rispettare l’impegno di investire 14 miliardi lungo la strada ferrata lombarda. Il primo obiettivo, ora, è ridurre le liste d’attesa in sanità.

Tre gli sfidanti. Letizia Moratti si candida con una sua lista civica e con il sostegno del Terzo Polo, vale a dire: Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. Moratti ha fatto parte dell’ultima Giunta regionale in qualità di vicepresidente e assessore al Welfare: nominata a gennaio del 2021, si è dimessa  a novembre del 2022 lasciando il centrodestra, a suo dire reo, tra l’altro, di non averla scelta come erede dello stesso Fontana, quindi come candidata alla presidenza della Regione, e di aver strizzato l’occhio ai no-vax. Oggi sottolinea e rivendica la svolta da lei impressa alla campagna vaccinale contro il Coronavirus una volta entrata a far parte dell’esecutivo di Palazzo Lombardia. Spinge a sua volta sulla necessità di ridurre le liste d’attesa in sanità e di diffondere la medicina territoriale. Sottolinea il declino economico della Lombardia, ritiene che la Regione non sostenga a dovere gli imprenditori lombardi e che sia necessario rilanciare alcune aree che oggi hanno un Pil inferiore alla media europea, quali Pavia e Lodi. Ritiene non più rinviabile indire una gara pubblica per la riassegnazione del trasporto ferroviario regionale, ora in capo a Trenord.

Pierfrancesco Majorino è sostenuto dal Pd, dall’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana e dal Movimento 5 Stelle. Europarlamentare dei Democratici, già assessore comunale a Milano, spinge sulla necessità di rimettere al centro la sanità pubblica,  di ridurre le liste d’attesa e su un’agenda che combina nuova occupazione e diritti. Sul primo fronte è convinto di poter creare 300mila posti di lavoro nei settori del Green e della Sostenibilità, quanto al secondo ritiene indispensabile ribaltare la gestione delle Aler, e quindi delle case popolari, ma anche garantire il pieno riconoscimento della legge 194 e isituire un fondo per i progetti speciali relativi ai bambini con disabilità. Da ribaltare anche la gestione di Trenord, con l’impegno di trovare il modo per far viaggiare gratis gli under 25 sui treni regionali.

Mara Ghidorzi, candidata di Unione Popolare alla presidenza della Regione, si propone con un programma ancora più radicale, che abbraccia la centralità della sanità pubblica, la gratuità del trasporto regionale per gli studenti, la rinuncia agli aumenti delle tariffe dei mezzi, appena scattati, l’attenzione alle coltivazioni e agli allevamenti sostenibili, un investimento nella messa in sicurezza del territorio, ma anche politiche contro lo spopolamento delle valli lombarde. Non ultima la rinuncia alle Olimpiadi Invernali del 2026 che, secondo Ghidorzi, vanno bloccate per evitare un scempio ambientale.