Fabrizio Pregliasco, per il virologo non c'è posto in Consiglio regionale: cosa ha detto

Il docente della Statale era candidato nella lista civica di Majorino: è solo quinto nella circoscrizione di Milano. "Dispiace per l'occasione persa, continuerò a portare il mio contributo come medico"

Fabrizio Pregliasco alla presentazione della candidatura

Fabrizio Pregliasco alla presentazione della candidatura

Doveva essere uno dei fiori all'occhiello nella squadra a sostegno di Pierfrancesco Majorino, il candidato di centrosinistra e Movimento 5 Stelle uscito sconfitto alle elezioni regionali lombarde. Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano, fra i massimi esperti italiani in tema di Covid, almeno a giudicare dalle numerose apparizioni in tv e su altri media, era il nome più in vista all'interno della civica Majorino Presidente, che a livello regionale ha centrato un non scintillante 3,8%. Nel corso della campagna elettorale si era parlato di lui come probabilissimo assessore alla Sanità, ovviamente in caso di vittoria di Majorino. Lui stesso l'aveva confessato ai giornalisti, accantonando per un attimo prudenze e scaramanzie: "Vorrei fare l'assessore alla Sanità".

Ebbene, il docente non siederà nemmeno in consiglio regionale. Candidato nella circoscrizione di Milano, quando al termine delle scrutinio mancano 202 sezioni (su 2.892), Pregliasco è quinto nella "classifica" delle preferenze del Patto Civico con poco più di 1.800 voti. Lo superano il sindaco di Arese Michela Palestra, Luca Paladini dei Sentinelli, il neonatologo di +Europa Michele Usuelli in una sorta di derby fra esperti di sanità e il consigliere comunale Mauro Orso. 

Il virologo, quindi, che nel presentare la sua candidatura aveva affermato di aver sempre votato centrosinistra, dovrà tornare a occuparsi esclusivamente di virus e ricerca, accantonando l'idea - espressa in una delle sue dichiarazioni in campagna elettorale - "di completare la sua carriera nella sanità pubblica e nel volontariato" con un incarico politico. Risultato che è stato ottenuto, invece, dal collega Paolo Crisanti, approdato in Senato sotto le insegne del Pd.

Cosa ha detto Pregliasco

Il giorno dopo la sconfitta, ecco il bilancio amaro del virologo milanese: "La Lombardia ha perso l'opportunità di cambiare e di cambiare in meglio. Dispiace che i cittadini non abbiano deciso di sposare la nostra visione di una regione più inclusiva e più moderna e abbiano preferito affidarne il governo a chi in questi anni ha perseguito una politica miope".  ""Anche se - prosegue  Pregliasco - l'impegno profuso in questa campagna elettorale al fianco di Pierfrancesco Majorino e di una proposta di vero cambiamento non è stato sufficiente, ringrazio i cittadini lombardi che hanno riposto in me la loro fiducia e non mi tirerò indietro: continuerò a impegnarmi per migliorare il sistema sanitario lombardo dall'interno, con la solita attenzione nei confronti di tutti i cittadini, fragili, cronici, giovani, anziani e tutti coloro che troppo spesso sono stati lasciati indietro". "Sono e continuerò sempre a essere disposizione e a portare il mio contributo come medico, come volontario, come uomo. L'ho sempre fatto ed è quello che continuerò a fare fino all'ultimo", conclude Pregliasco.