MICHELE MEZZANZANICA
Editoriale e Commento
Editoriale

Un calcio di speranza

Quando calcio e cronaca vanno a braccetto, non è quasi mai una buona cosa. Non ci riferiamo solo a calcioscommesse e scandali vari ma anche –  e soprattutto - a quel che accade nelle categorie minori e a livello giovanile. Risse dentro e fuori lo stadio, episodi di bullismo e razzismo spesso rovinano quello che in Italia è “il gioco più bello del mondo”. A volte però arriva quella notizia che riaccende la speranza, che testimonia come anche il tanto bistrattato calcio sia ancora uno sport con un valore educativo. Succede che in provincia di Milano una partita tra bambini di 7-8 anni sia totalmente squilibrata, al punto da finire 28-0 nonostante l’allenatore dei ‘forti’ cerchi di limitare i suoi inventandosi fantasiose regole prima di farli andare in porta. Lo stesso allenatore, quando un bimbo dei ‘deboli’ scoppia a piangere per la frustrazione, decide quindi di sparigliare le carte: mescoliamo le squadre, così la partita è più equilibrata. Un piccolo gesto che è una goccia nell’oceano, ma che ci piace sottolineare anche perché subito sposato da tutti, baby calciatori e soprattutto genitori, a volte più fanatici dei figli. In fondo basta poco, ma quel poco bisogna farlo.