Con quasi uno sciopero alla settimana dei mezzi pubblici, giovedì 18 luglio nuovo stop, c’è il forte rischio che l’utente si attrezzi diversamente per raggiungere soprattutto il posto di lavoro. E che la scelta, per oggettiva mancanza di alternative, si rivolga verso l’automobile con un inevitabile peggioramento dell’ambiente e delle politiche per ripulire dai veleni l’aria che respiriamo. E magari che alla fine l’auto ritorni a essere il mezzo preferito per muoversi in città.
Sul diritto a scioperare non si discute e la contrapposizione tra lavoratori deve essere assolutamente evitata. Non serve neppure, sarebbe lungo e anche dannoso, disquisire su modalità, motivazioni e reale rappresentanza di alcune sigle sindacali.
Quello che si potrebbe tentare di fare è di evitare “la scelta alternativa” del ritorno sistematico all’auto. Si potrebbe inventare una sorta di rimborso per il disagio a chi ha un abbonamento ai mezzi pubblici. Ad esempio: ho una tessera mensile e incappo in due scioperi, azienda di trasporto pubblico mi “regala” un bonus sul rinnovo. Nulla di esoso, un gesto piccolo che ci faccia capire che muoversi con i mezzi è economico, oltre che doveroso, e che la nostra fedeltà green nel lasciare l’auto in garage viene premiata.