Tutti abbiamo le nostre idee e ognuno sceglie le proprie battaglie, ma fa un certo effetto vedere un presidio-accampamento con turni di guardia davanti al rifugio Cuori liberi, nel Pavese, dove sono ospitati alcuni maiali probabilmente infettati dalla peste suina. Gli animalisti non vogliono sentir parlare di abbattimenti e hanno fisicamente impedito ai tecnici Ats di accedere al rifugio per verificare la situazione. Come se l’autorità sanitaria andasse in giro a sgozzare maiali per divertimento. Un’intransigenza etica che, tra l’altro, rischia di causare ancora maggiori danni e sofferenze a quegli animali che si vuole tutelare a tutti i costi. Il mancato contenimento della peste suina, letale e molto infettiva, porterebbe infatti a uno sterminio. Per informazioni, i sedicenti animalisti pavesi si rivolgano ai colleghi ‘ambientalisti’ pugliesi, che per non abbattere qualche ulivo attaccato dalla Xylella, se ne sono ritrovati contagiati oltre 20 milioni. E il terribile batterio è ancora lì, che avanza inesorabile.