ANDREA MORLEO
Editoriale e Commento
Editoriale

Le regole del Maxwell

La storia che ci regala l’Istituto Maxwell di Cimiano dovrebbe essere presa a modello ed esportata nel resto d'Italia. Al momento dell'iscrizione le famiglie firmano un patto formativo con la scuola che fissa criteri chiari e condivisi sui giudizi di fine anno.

Criteri a cui deve attenersi il consiglio di classe, che è anche l'ultimo giudice. Il metodo funziona, tanto che quest'anno al Maxwell non c'è alcun giudizio in sospeso. Adottare a priori regole condivise farebbe bene a tutti: ai tribunali amministrativi ingolfati da ricorsi di genitori iper-protettivi, ad insegnanti a volte troppo zelanti e soprattutto ai nostri ragazzi, che non avrebbero più alcun alibi perché carta canta.

Come succedeva una volta ai loro genitori quando, da bambini, giocavano a calcio con gli amici nel cortile di casa. A un certo punto mamma si presentava al balcone: “C’è pronto”. Si poteva continuare a giocare, certo, ma in quel modo lo scappellotto era assicurato da quel giudice insindacabile. Una regola non scritta ma ben chiara, proprio come il patto formativo del Maxwell.