La tredicesima dei ragazzi

Ecco come la spenderanno: molti senza concedersi anche un piccolo sogno natalizio

Non siano un Paese e una città per giovani. Lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni sul lavoro e probabilmente anche a casa.  Sarà anche perché qui si è considerati giovani fino ai 40 anni, età alla quale nel resto del mondo si è potuto farsi una casa, avere un lavoro serio e per chi vuole anche una famiglia. Un deficit culturale che sembra giustificare come ai giovani si possa dare meno del giusto, stipendio compreso. Dove fingere di assicurare loro una pensione a quasi 80 anni è più importante del consentire di vivere il presente costruendosi il futuro e con valori, vedi il green e la socialità, diversi dai nostri.

Basta leggre il sondaggio realizzato tra gli under 40 italiani da Adesso!. I ragazzi con la tredicesima salderanno soprattutto conti e bollette in sospeso. E si parla dei pochi fortunati che la gratifica l’avranno. Sogni, anche piccoli, da realizzare a Natale nessuno o quasi. In questa come altre indagini simili si percepisce pessimismo e scarse speranze per il futuro. E viste negli occhi dei giovani fanno male.

Ovvio, siamo in un Paese e una città dove uno stage a 200 euro al mese viene venduto come un’occasione a un laureato da 110 con master che al massimo avrà un’assunzione a tempo determinato da un millino scarso. Per tutti noi, direte voi, da giovani non c’è stata molto da scialare. Per loro però oggi è tutto maledettamente complicato e una parte grande di responsabilità è nostra, generazione boomer. Per fortuna rimane il resto del mondo dove i nostri figli possono trovare l’occasione. Poi però non lamentiamoci se siamo un Paese e una città di vecchi.