Un esercito di mercenari marcia armato su Mosca mentre a Milano un corteo colorato e pacifico riempie le vie della città. Un parallelismo forte, forse un po’ forzato vista la drammaticità di quel che sta accadendo in Russia, ma che ci sbatte in faccia quella banalità che troppo spesso diamo per scontata (o, peggio ancora, che non riteniamo poi così importante): quanto sia preziosa la democrazia, la libertà nel senso ‘puro’ del termine. Perché sul Pride possiamo avere ciascuno la propria opinione, ma è indubbio che questa manifestazione – come tante altre, ad esempio quel Family Day che in un certo senso è la sua speculare – sia una boccata d’ossigeno, un modo per dare voce a una fetta di Paese. Un Paese libero e democratico, al netto di tutti i suoi limiti e difetti.
Editoriale e CommentoLa marcia dei mercenari e il corteo dei diritti
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