AGATA FINOCCHIARO
Editoriale e Commento
Editoriale

Chewing Gum day, dopo la gomma dagli Usa arriva anche la festa

Dai palloncini scoppiati in faccia dall'indimenticabile Frenchy capelli rosa di Grease al chewing gum masticato con aria da spaccone da un immortale Marlon Brando in Fronte del Porto. Negli anni '60, '70 simbolo di ribellione, insolenza e per le donne sfida al bon ton. Celebrato in passato dal grande schermo e oggi anche da arte, moda e design, con le opere di Maurizio Savini, interamente realizzate con bubble gum alla fragola, fino alla lampada-testa del David di Michelangelo che gonfia un palloncino-lampadina, il chewing gum da domani avrà anche una sua festa per la gioia dei masticatori infaticabili e dei più attenti all'igiene orale.

A importare il Chewing Gum day dagli Usa è la storica azienda Perfetti Van Melle di Lainate, la stessa che negli anni Cinquanta, con i lungimiranti fratelli Ambrogio ed Egidio Perfetti, avviò la produzione nello stabilimento alle porte di Milano. E se la festa arriva da oltreoceano, come già Halloween e il Black Friday, le gomme americane appartengono ormai così tanto alla cultura del Belpaese da essere state ribattezzate e declinate in oltre una dozzina di nomignoli e regionalismi, da cicca a ciringomma, da chiclets a cigomma, fino a cingomme o gingomme, ciccigomma, ciugomma, ciunga, cingon, masticante, gommina, caramella a gomma, e l’elenco potrebbe allungarsi ancora. Ma niente paura, comunque la si chiami, sabato 30 settembre sarà Chewing Gum day per tutti.