Vertenza Corneliani, accordo raggiunto: Mantova resta centrale

I sindacati annunciano l'intesa: incentivi all'esodo su base volontaria e nessuna delocalizzazione. Il sito lombardo cuore anche della nascente Newco, dove entra Invitalia

Il backstage di una sfilata Corneliani

Il backstage di una sfilata Corneliani

Mantova, 7 aprile 2021 - Accordo raggiunto, oggi al Mise, sulla vertenza Corneliani: la conferma della centralità del sito produttivo di Mantova e la fuoriuscita del personale su base volontaria sono i due punti  nodali. Filctem Cgil, Femca Cils, Uiltec Uil e le Rsu aziendali hanno annunciato il raggiungimento della difficile intesa che prevede la costituzione, tra Investcorp e Invitalia, di una Newco nella quale il sito di Mantova resti "il cuore della qualità produttiva delle maestranze e del marchio come vero valore aggiunto della produzione: vengono infatti confermati tutti gli asset produttivi e occupazionali e non verrà effettuata alcuna delocalizzazione". E un percorso di ristrutturazione aziendale, dopo i nefasti effetti della crisi da pandemia, con incentivi all'esodo  (fino al 30 giugno e definiti da un accordo aziendale) per circa 150 unità tra pensionandi e non, appunto su base volontaria. Fino al trasferimento alla newco del complesso aziendale comunque si procederà all'utilizzo dell'attuale cassa integrazione Covid e di quella per crisi già posta in essere. L'intesa prevede anche l'impegno a mettere a disposizione dei lavoratori interessati tutte le risorse inerenti politiche attive del lavoro e politiche per la formazione e riqualificazione del personale e delle professionalità specifiche. "L'accordo raggiunto oggi - spiegano sindacati ed Rsu - arriva al termine di una vertenza complessa e difficile, che ci ha visti impegnati sin dal primo giorno nell'offrire una speranza per il futuro di questa eccellenza, evitando di mettere fine all'esperienza di oltre 63 anni di un vero fiore all'occhiello del Made in Italy. Adesso  vigileremo sull'operato del Fondo Investcorp e sulla corretta applicazione dell'accordo''.

Soddisfazione anche dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. ''Abbiamo sperimentato un nuovo strumento che prevede l'intervento doveroso dello Stato in alcune situazioni di crisi per quelle aziende che hanno un futuro ma che si trovano ad affrontare crisi legate a momenti difficili come quello che stiamo vivendo. È un modello che ci auguriamo di poter replicare in tutte quelle situazioni di crisi dove ci sia un investitore privato che accetti l'azionista di Stato come socio di minoranza", dice  riferendosi all'ingresso di Invitalia nella Newco.  "Si regge tutto su un atto di fede che tutti abbiamo compiuto scommettendo sul futuro di un'azienda, un marchio italiano che può vincere la sfida del mercato. Mi auguro che a questo punto non ci siano ulteriori ostacoli alla soluzione della crisi". E conclude promettendo "vigilanza" anche da parte del Mise.