
LA SOSTENIBILITÀ è diventata una parola d’ordine al tempo del Covid. Ma dietro la scelta delle aziende e del mondo della finanza di presentarsi sul mercato sottolineando l’adesione a comportamenti etici, sociali e ambientali (quelli per intenderci indicati dalle buone performance ESG dell’Onu) a volte si nascondono strategie di marketing. Il cosiddetto green washing. Se è vero che in futuro le "aziende saranno sostenibili o non saranno", quelle che lo sono davvero sono le B Corp e le Società Benefit o Benefit Corporation. Prima in Italia ad essere B Corp, country partner di B Lab e una delle aziende fondatrici del movimento B Corp in Europa, è stata Nativa. Fondata nel 2012 e guidata da Paolo Di Cesare (a sinistra in basso) ed Eric Ezechieli (a sinistra, in alto), sedi da Roma a Milano e una trentina di dipendenti ("Una rete di persone costruita attorno a noi") Nativa aiuta le aziende, con la sua consulenza a 360 gradi, a essere davvero sostenibili e non a caso ha anche collaborato con il Senato per l’introduzione nel 2016 della legge sulle società benefit (prima al mondo dopo quella introdotta negli Stati Uniti) che identifica le società con uno statuto giuridico che prevede il perseguimento di scopi sociali e ambientali oltre al profitto. Nativa, spiegano Di Cesare ed Ezechieli, promuove il movimento B Corp che vede oggi nel mondo oltre 3.800 B Corp certificate e più di 140mila in 80 Paesi e 150 settori che ne utilizzano gli strumenti (il Benefit impact Assessment) per misurare e migliorare il proprio profilo di sostenibilità. Attualmente in Italia si contano quasi 120 società B Corp. E più di 500 aziende (tra cui Aboca, Chiesi, Davines, Novamont, Number 1, Illy, Save the Duck, Danone Italia, Fratelli Carli e Reti) hanno già scelto di modificare il loro status legale da semplici Srl o Spa, acquisendo la qualifica di società benefit.
"Il nostro compito – aggiungono i fondatori di Nativa – è quello di accompagnare le aziende interessate lungo il percorso di valutazione del loro impatto positivo su ambiente e comunità locali per ottenere l’omonima certificazione, una delle più importanti al mondo per attestare la sostenibilità reale di un’impresa". Ma oltre al B Corp, Nativa crede in un approccio rigenerativo al mondo business e aiuta le aziende ad accelerare il processo di cambiamento per un modello diverso, in cui un’impresa produce più valore (economico, sociale, ambientale) di quanto ne estragga dall’esterno. Cinquant’anni fa, ricordano Di Cesare ed Ezechieli, Milton Friedman presentò al mondo la sua dottrina, in base alla quale le imprese socialmente responsabili devono concentrarsi su un unico obiettivo: massimizzare il valore creato per i loro azionisti. Quindi l’imperativo per i manager è quello di concentrarsi esclusivamente su una sola variabile: il profitto. "L’interpretazione monoteista introdotta da Friedman, che è espressione del paradigma che ha dominato l’umanità e il pianeta negli ultimi 50 anni, violava però inconsapevolmente le leggi della fisica: nulla può crescere all’infinito in un sistema finito e qualsiasi sistema complesso che massimizzi una singola variabile inevitabilmente accelera fino ad autodistruggersi. Mancavano due variabili fondamentali: le persone e il pianeta. Oggi la società, in particolare le generazioni future, e la biosfera ne pagano il conto". Così, alcuni imprenditori in diverse parti del mondo hanno deciso di seguire strade non battute, andando oltre il primato degli azionisti e considerando l’impresa un sistema vivente e interdipendente, che prospera se attorno a sé prosperano anche gli altri. E oggi "seguire questo esempio ed evolvere da paradigmi economici ‘estrattivi’ a ‘rigenerativi’ è probabilmente la più importante sfida nella storia dell’umanità".
Una sfida di cui si è accorto sempre di più anche il mondo della finanza dove è suonato come una svolta il messaggio inviato dal presidente e CEO di BlackRock Larry Fink a tutti gli ad delle aziende partecipate. "Più la sua società riuscirà a dimostrare il proprio scopo nel generare valore per i propri clienti e dipendenti e per le comunità di riferimento, più diventerà competitiva e potrà generare profitti duraturi a lungo termine per gli azionisti". Un concetto ovvio, concludono i fondatori di Nativa, per chi da decenni si occupa seriamente di sostenibilità ma "dimostra quanto il tema sia finalmente diventato centrale anche per la finanza e come i big player stiano rapidamente voltando le spalle alle aziende meno capaci di raggiungere buone performance ESG". Del resto, prendendo come esempio le aziende certificate B Corp, emerge come, a cavallo della crisi finanziaria del 2008, in ciascuno degli anni di crisi tra il 2006 e il 2011 le B Corp hanno avuto un tasso di crescita del fatturato superiore a quello delle altre imprese con caratteristiche comparabili.