LUCA BALZAROTTI
Economia

Lo stop dei mutui, inflazione e tassi alti: in Lombardia contratti in calo del 16%

Nel 2023 la domanda si è fermata in tutte le province della regione Crollo a Sondrio (-22%), a Como e Milano diminuzione del 12% Gli esperti: "Battuta d’arresto, ma quest’anno ci aspettiamo una ripresa"

Mutuo (Dire)

Mutuo (Dire)

Milano – Nel 2023 i mutui sono diminuiti del 16% in Lombardia. Le politiche monetarie della Banca centrale europea adottate per arginare la crescita dell’inflazione e raffreddare l’incremento generale dei prezzi hanno provocato un calo della domanda dei finanziamenti chiesti alle banche. In particolare, l’aumento dei tassi di interesse applicato dalla Bce e di conseguenza il rincaro delle rate mensili da rimborsare agli istituti di credito ha raffreddato la corsa ai mutui. La contrazione ha caratterizzato tutte le province lombarde , secondo i dati del sistema di informazioni creditizie Eurisc.

In Valtellina la domanda è crollata: -22,6% rispetto al 2022 già segnato dall’inflazione e dai ritocchi verso l’alto dei tassi di interesse. Dietro al dato record di Sondrio si trova Pavia, con un trend negativo del -16,7%. Nella maggior parte dei casi il calo ha raggiunto il -15%, con differenze di pochi decimali tra Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi e Varese. Como, Milano e Monza sono le aree dove la diminuzione si è fermata tra il -12,8% e il -12%, mentre Mantova è la provincia con il rallentamento minore: -10,6%.

Per quanto riguarda gli importi richiesti, invece, l’andamento presenta differenze significative a seconda dei territori. Sondrio è la provincia con la flessione più alta rispetto al 2022: -6,4%. Al secondo posto per diminuzione negli ultimi dodici mesi si trova Como (-3,9%). Mantova (-2,3%), Milano (-21,1%) e Lecco (-1,8%) completano il quadro dei territori dove le famiglie hanno abbassato il valore del finanziamento richiesto. A Brescia (+0,7%) il trend è rimasto pressoché stabile, mentre Pavia (+1,1%) ha fatto segnare una leggera crescita. Gli incrementi più consistenti hanno interessato Bergamo (+2,8%), Monza (+3,1%) e Varese (+3,8%). Ma il record, in controtendenza con il quadro generale nazionale all’insegna della stabilità (+0,1%), apparitene a Lodi, dove gli importi sono saliti dell’8,1% raggiungendo il valore medio di 144.727, in linea con la cifra media del Paese (144.659 euro).

Nonostante la flessione registrata nel 2023, il finanziamento più alto spetta ancora a Milano: 183.501 euro. A Monza - seconda provincia lombarda per valore dei mutui - la richiesta media scende a 154.714, davanti a Varese terza con 152.418 euro. Bergamo (150.546) e Como (149.091) chiudono la graduatoria delle prime cinque con importi più alti. Seguono Brescia (147.182 euro), Lodi, Cremona (138.370) e Lecco (137.699), mentre Mantova (123.909 euro), Pavia (129.040) e Sondrio (134.374) sono le tre aree della Lombardia dove il valore degli importi sono più contenuti.

«Dopo la battuta d’arresto che ha caratterizzato l’anno appena concluso, si prevede un progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, che porterà a una ripresa generalizzata della domanda e di conseguenza anche delle richieste di mutui immobiliari – spiega Simone Capecchi, executive director di Crif, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information. –. I fattori a sostegno del comparto saranno da un lato la componente green e dall’altro una situazione di stabilità dei tassi che, seppur nella fascia medio-alta, contribuiranno a far programmare le spese familiari di lungo periodo con maggiore serenità".

Il cambiamento del contesto economico e monetario non ha potuto che confermare una tendenza già consolidata: oltre otto richieste su dieci prevedono dei piani di rimborso superiori ai 15 anni. L’obiettivo è evitare di appesantire il bilancio familiare grazie a più rate dilazionate nel tempo.