Fondata nel 1896, oggi conta novantamila dipendenti, 58 miliardi di franchi svizzeri di fatturato, 15,1 miliardi di utile netto, 12,2 miliardi investiti in ricerca e sviluppo (il rapporto fra fatturato e investimenti è il terzo di tutte le aziende del mondo), attiva in 100 Paesi. Sono i numeri del gigante Roche, la più grande azienda biotech al mondo con un portafoglio diversificato di medicinali in oncologia, immunologia, malattie infettive e patologie del sistema nervoso centrale. È leader mondiale nella diagnostica in vitro e nella diagnostica oncologica sui tessuti, all’avanguardia nella cura del diabete. Farmaceutica e diagnostica viaggiano insieme in una strategia di medicina innovativa personalizzata, cure su misura per il paziente per prevenire, monitorare, diagnosticare e trattare la malattia. Oltre trenta farmaci sviluppati da Roche compaiono negli elenchi dei medicinali essenziali dell’Oms fra cui farmaci oncologici, antimalarici e antibiotici salvavita.
Roche è all’avanguardia anche sul fronte della sostenibilità del sistema sanitario: l’intelligenza artificiale e l’utilizzo dei big data per tutelare la salute e rivoluzionare il percorso di cure, abbattendo tempi e costi. Commentando i risultati del gruppo nel 2020, il Ceo di Roche Severin Schwan ha sottolineato "gli importanti contributi alla lotta contro la pandemia che Roche sta continuando a dare. Abbiamo sviluppato in tempi record un portafoglio completo di soluzioni diagnostiche e abbiamo concluso nuove partnership per sviluppare e produrre farmaci efficaci contro il Covid-19. La domanda di nuovi farmaci che vanno a beneficio di persone affette da condizioni serie, come cancro, sclerosi multipla, emofilia e atrofia muscolare spinale, rimane elevata". Roche ha lanciato 15 nuove soluzioni diagnostiche per il Covid-19. In particolare, nell’ultimo trimestre, due sono i principali test, uno negli Stati Uniti, anticorpale che può avere un ruolo critico nella misurazione della risposta immunitaria indotta dal vaccino, e uno in Europa, antigienico, per effettuare alti volumi di test su pazienti che potrebbero essere affetti dal virus. La capacità produttiva per i test e per i farmaci correlati al Covid 19 è aumentata in modo significativo. Su questo fronte nell’ultimo anno sono state siglate partnership importanti con Regeneron, per aumentare l’offerta globale di combinazione di anticorpi antivirali sperimentali, con Atea per sviluppare un potenziale trattamento orale per il Covid-19, e con Moderna per includere il test anticorpale della Roche nei loro studi vaccinali. Nell’ultimo trimestre dell’anno Roche ha avuto l’approvazione di tre nuovi farmaci negli Usa e di altrettanti in Europa. Nel mondo il Covid-19 è costato a Roche 2 miliardi di franchi svizzeri per il calo di vendite dei prodotti farmaceutici negli ospedali anche se il calo è stato compensato dalla forte crescita della diagnostica (+14% nei dodici mesi e +28% nel solo quarto trimestre). La forte crescita di farmaci di lancio recente ha poi contrastato il forte impatto della concorrenza dei biosimilari. Per il 2021 Roche prevede un aumento delle vendite a una sola cifra.
g. mol.