FABIO LOMBARDI
Economia

Pensioni, effetto Covid per gli anziani morti. Inps, ecco quanto si è ridotta la spesa

Solo nel 2020 spesi 1,1 miliardi di euro in meno, si stima che la riduzione dei costi per le pensioni nei prossimi 10 anni supererà gli 11 miliardi

Effetto Covid sulla spesa per le pensioni

Effetto Covid sulla spesa per le pensioni

Milano, 15 febbraio 2022 - Il Covid ha colpito, e ucciso, soprattutto gli anziani. A dirlo sono i dati ufficiali sui tassi di mortalità. Una circostanza che ha inciso sui conti dell'Inps che ha dovuto erogare molte meno pensioni. Un effetto "risparmi" (purtroppo per le migliaia di persone che hanno perso la vita e per i loro cari che le hanno piante) che si protrarrà anche nei prossimi anni visto che persone che sono morte di Covid intorno ai 60 anni avrebbero potuto continuare a vivere e incassare gli assegni ancora per molti anni (l'aspettativa di vita media in Italia è attualmente di 82 anni, scesa di un anno a causa del Covid).

L'effetto Covid

Nel 2020 l'Inps ha risparmiato in spesa per pensioni 1,1 miliardi a causa dell'eccesso di mortalità per Covid . È quanto emerge dal nono Rapporto di Itinerari previdenziali secondo il quale si avrà fino al 2029 una spesa minore per 11,9 miliardi. "Il 96,3% dell'eccesso di mortalità registrato nel 2020 - si legge - ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate. Considerando per compensazione l'erogazione delle nuove reversibilità,si quantifica in 1,11 miliardi il risparmio,tristemente prodotto nel 2020 da dal Covid a favore dell'Inps,e in circa 11,9 miliardi la minor spesa nel decennio".

Pensioni pagate da più di 40 anni: quante sono

Per dare un'idea di quanto la spesa per una singola pensione incida nei conti dell'Inps per molti anni basti pensare che sono oltre 476mila le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) pagate da oltre 40 anni. Il dato è contenuto nel nono Rapporto di Itinerari previdenziali sui dati Inps dai quali emergono che 423mila sono le prestazioni che riguardano il settore pubblico e 53.274 quelle riguardanti il settore privato. Tra queste oltre 217mila sono assegni di invalidità o inabilità previdenziale mentre quelle ai superstiti sono oltre 183mila nel complesso (168.403 quelle del settore privato con un'età media alla decorrenza di 38,29 anni).

L'impatto

Le pensioni di vecchiaia vigenti da oltre 40 anni sono 53.634 nel settore privato (con un'età media alla decorrenza di 53,76 anni anni) e 21.104 nel settore pubblico. La durata delle pensioni più remote ancora oggi vigenti è in media di quasi 46 anni nel settore privato - si legge nel Rapporto - e di 44 per il pubblico "mentre prestazioni corrette sotto il profilo attuariale non dovrebbero superare i 20/25 anni". Questo è un "monito fortissimo alle forze politiche e sociali che, a fronte di una delle più elevate aspettative di vita, continuano a proporre forme di anticipazioni". 

La riflessione

Il risparmio generato sulle casse Inps dall'eccesso di mortalità nel 2020 (anno in cui la pandemia ha colpito più duramente) dovrebbe ancora far riflettere chi sostiene che "il Covid non esiste". L'impatto che ha avuto questo virus sulla fascia più anziana di popolazione è stato elevatissimo. I numeri, anche quelli delle pensioni, purtroppo lo testimoniano.