Fotovoltaico, idrogeno e mobilità elettrica La svolta epocale degli investimenti sostenibili

Le nuove domande dei consumatori stanno cambiando gli scenari

Fotovoltaico

Fotovoltaico

di Elena Comelli

Il più entusiasta è Larry Fink (nella foto in basso). L’amministratore delegato del più grande asset manager del mondo, BlackRock, ha dichiarato il mese scorso che il mercato sta subendo una "svolta epocale" verso gli investimenti sostenibili. I fondi globali legati ai principi ambientali, sociali e di governance hanno assorbito quasi 350 miliardi di dollari l’anno scorso, rispetto ai 165 miliardi di dollari nel 2019, secondo i dati di Morningstar.

La parte verde di questi investimenti è stata incoraggiata da un massiccio cambiamento nella domanda dei consumatori. I dati di BloombergNEF mostrano che aziende, governi e famiglie hanno speso più di 500 miliardi di dollari in energie rinnovabili e veicoli elettrici nel 2020. Con i crescenti impegni dei governi mondiali nella riduzione delle emissioni di gas serra, gli esperti prevedono che gli investimenti verdi continueranno ad aumentare. L’indice S&P Global Clean Energy, che rispecchia le quotazioni delle 30 principali aziende del settore, è quasi raddoppiato di valore nell’ultimo anno, secondo i dati di Bloomberg, mentre le blue chip statunitensi sono aumentate ‘solo’ del 16%.

Un esempio di questo vertiginoso rally delle azioni verdi è il colosso americano del fotovoltaico SunPower, che ha visto il prezzo delle sue azioni decuplicare, dai 3,5 dollari del marzo 2020 ai 35 dollari della settimana scorsa. Gli investitori si sono ammassati sul titolo perché è un marchio ben noto legato alla transizione energetica e si sono scontrati con gli hedge fund, scommettendo che SunPower riuscirà a rosicchiare quote di mercato ai rivali più grandi come Sunrun e Tesla. Chi vincerà questa battaglia non è ancora chiaro, ma intanto il titolo corre. Anche le azioni della società elettrica danese Orsted, uno dei principali attori nel mercato eolico offshore, sono quasi raddoppiate, dai 78 euro del marzo 2020 ai 133 della settimana scorsa e quasi triplicate in tre anni. Orsted è una delle poche grandi società energetiche che soddifa le esigenze degli investitori più rigorosi in materia di credenziali verdi.

"C’è stato un periodo, circa sette o otto anni fa, in cui ogni fondo aveva Apple... oggi è un po’ così nelle utilities con Orsted", spiega Mark Freshney, analista di Credit Suisse. Il colosso danese dell’eolico offshore si aspetta di continuare a crescere ancora molto, citando i programmi degli Stati Uniti per costruire parchi eolici offshore. Questi titoli sono stati sostenuti da un’ondata di denaro da parte dei fondi sostenibili, che hanno immesso più di 230 miliardi di dollari in questo segmento lo scorso anno, in una continua caccia a tutte le società impegnate nella lotta contro l’emergenza climatica.

I politici hanno alimentato questa corsa, a partire da Joe Biden, che si è impegnato a investire 1.900 miliardi nella decarbonizzazione dell’economia statunitense e il suo collega cinese, Xi Jinping, che si è impegnato ad arrivare a zero emissioni nette entro il 2060. Gli investitori che acquistano i titoli delle società rinnovabili, quindi, non stanno semplicemente valutando le loro attività esistenti e quelle in costruzione, ma ritengono che i leader del settore saranno in grado di trarre vantaggio dall’abbandono dei combustibili fossili nei prossimi trent’anni o giù di lì.

Una corsa analoga si sta verificando nel settore dell’idrogeno, dove ad esempio Plug Power, uno dei leader mondiali delle celle a combustibile per l’alimentazione di motori a idrogeno, ha visto il prezzo delle sue azioni aumentare di quasi il 50% dall’inizio del 2021, portando la sua capitalizzazione a 25 miliardi di dollari. Gli investitori ritengono che se il mondo si sposterà verso l’alimentazione a idrogeno per attività economiche fondamentali come il trasporto marittimo, il titolo continuerà a correre per molti anni a venire. "Plug Power ha l’opportunità di diventare un’azienda molto grande con una capitalizzazione di mercato superiore a 100 miliardi di dollari", spiega Colin Rusch, analista di Oppenheimer. "E questa è un’occasione che gli investitori non vogliono perdere. Non vogliono più perdersi la prossima Tesla".