
Stabilimento Ferrero a Pozzuolo Martesana
Milano, 24 settembre 2019 - «Cento milioni di investimenti e premio in busta paga a ottobre di 2.080 euro». Per i 400 dipendenti della Ferrero di Pozzuolo non ci sono solo le difficoltà del cantiere e di una nuova organizzazione, ma anche la soddisfazione di avere centrato gli obiettivi. E la proprietà lo riconosce. Gli stessi sindacati parlano «di realtà virtuosa» in cui «di licenziamenti non si fa neppure menzione», spiega Federica Cattaneo, segretario Flai Cgil Milano che segue la fabbrica. «Intendiamoci, soldi guadagnati fino all’ultimo euro dagli operai con il sudore della fronte», aggiunge. L’ammodernamento della sede procede a passo spedito e «continuerà nel 2020».
All'interno si è tornati a produrre la Fetta al latte, «la linea è stata aggiornata per ricominciare», accanto all’ammiraglia Fiesta, al Delice, al Kinder Paradiso, solo per citare i prodotti più amati che escono da qui. Il sito di casa continuerà a essere un grande e moderno stabilimento cresciuto nel paese accanto alla medievale chiesa di San Francesco, uno dei più importanti in Italia, il terzo in ordine di tempo aperto dalla ditta della Nutella nel 1960, preceduto solo da quello di Alba (1946) e da quello tedesco di Stadtallendorf (1958).
L’impianto milanese entrò in funzione quando Michele Ferrero inventò una merendina destinata a una piccola rivoluzione commerciale: il Ferrero Brioss (che poi diventerà Kinder Brioss) seguito, quattro anni dopo, dall’inossidabile Fiesta. Una fetta di torta con un cuore al gusto di arancia candita, ricoperta di cioccolato e “bagnata” con un liquore. Un grande successo fin da subito e un’altra rivoluzione commerciale che, nel 2014, nel suo cinquantesimo anniversario, ha tagliato il traguardo dei dieci miliardi di pezzi sfornati. Pillole di una storia importante legata al territorio che ha un perno nel rapporto con le maestranze. Lo testimonia il premio «determinato da due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda (che concorre a determinare il 30% dell’importo), e il risultato gestionale (70%) legato all’andamento specifico di ogni stabilimento - chiarisce Maurizio Vezzani, segretario generale della Uila Uil Lombardia -. A Pozzuolo stiamo attenti che l’espansione mondiale del marchio - fatturato di 10,7 miliardi, di cui un miliardo e 450 milioni in Italia, 35mila dipendenti su scala globale - non pregiudichi la radice italiana dell’azienda e per il personale abbiamo l’applicazione del sistema delle tre vasche: da stagionali a full-time, un percorso condiviso di stabilizzazione dei precari. A breve ne beneficeranno altri 40 lavoratori, quasi al traguardo del posto fisso».
Altra caratteristica della famiglia «la tutela dell’ambiente, i processi sono green, e della sicurezza in reparto. Valori che dovrebbero essere messi al centro da tutta l’industria e che qui sono di casa», sottolinea Cattaneo.