
Piazza Affari (Ansa)
Un balzo indietro di un anno e mezzo. Col crollo di oggi infatti l'indice Ftse Mib torna a livelli di febbraio 2021, nel pieno della seconda ondata di Covid, alle prese con il lockdown.
Lunedì nero
Lunedì nero per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib ha terminato la sessione in calo del 2,79% a 21.918 punti, il peggiore in Europa. Piazza Affari è affondata dall'aumento dello spread sul mercato obbligazionario e dai timori per economia e conti pubblici innescati dalla stretta monetaria avviata dalla Fed e dalla Bce.
Ritorno al passato
Con il ribasso odierno, che riporta l'indice principale ai livelli di febbraio 2021, la correzione di Piazza Affari si attesta attorno al 22% rispetto al picco toccato a inizio gennaio. La paura di una fase di stagflazione ha gelato l'ottimismo degli investitori, che guardano ora con apprensione alla riunione del direttivo della Fed che si apre domani per concludersi mercoledì.
Crollo dei bancari
Particolarmente negativo è risultato il comparto bancario, nella cui pancia è conservata larga quota del debito pubblico italiano. Mediolanum ha perso il 4,66%, Banco Bpm il 4,91%, Banca popolare di Sondrio il 4,64%, Bper il 3,27% e Intesa Sanpaolo il 3,44%. Unicredit è invece riuscita a limitare la perdita all'1,25%.
I titoli peggiori
Tra i finanziari crollo per Nexi, che ha lasciato sul terreno il 7,89%. Il titolo peggiore è risultato Saipem, che ha bruciato il 14,83% nel giorno del raggruppamento delle azioni in vista dell'aumento di capitale.
Male il lusso
Male il lusso: Brunello Cucinelli ha ceduto il 4,54%, Salvatore Ferragamo il 5,09%. Moncler il 3,71% e Tod's il 5,67%.
Gli industriali
Venduti gli industriali, con Leonardo a -3,98% e StMicroelectronics a -5,53%. In rosso la galassia Exor, con la capogruppo in calo del 2,98%, Iveco del 7,18%, Ferrari del 4,29% e Stellantis del 3,92%.
Pochi titoli positivi
Pochissimi i titoli capaci di mantenersi in territorio positivo. Da segnalare ci sono le buone performance di Campari, che ha guadagnato l'1,86%, e Recordati, che e' salita dell'1,46%.
Lo spread e i Titoli di Stato
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso in forte rialzo a 248 punti (contro i 238 dell'apertura) e non si arresta la corsa dei rendimenti sul mercato obbligazionario sovrano dopo la decisione della Bce di procedere a un doppio rialzo dei tassi d'interesse tra luglio e settembre. Il tasso del Btp a dieci anni ha superato la soglia del 4% e si è attestato al 4,112%, su livelli che non si vedevano da dicembre 2013.
L'euro
Sul fronte valutario l'euro ha chiuso debole sulla scia del nuovo balzo dell'inflazione americana a maggio. Il cambio tra la divisa unica europea e quella statunitense si è attestato in zona 1,0420, sui minimi degli ultimi 20 anni. Ha recuperato invece parzialmente terreno lo yen che, dopo essere precipitato su livelli che non si vedevano dal 1998, si e' posizionato a circa 133,90 rispetto alla controparte a stelle e strisce e attorno a quota 139,60 contro quella europea.