Crollo delle criptovalute. Oggi il valore dei Bitcoin sotto 30 mila dollari. I motivi

Il crollo dell'Ecosistema Terra ha generato un effetto a catena sulle valute virtuali

Criptovaluta

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Il valore del bitcoin e' sceso sotto i 30.000 dollari per la seconda volta in questa settimana, finendo ai minimi dal giugno 2021. In forte calo anche la seconda criptovaluta per valore di mercato, ovvero Ethereum, che vale circa 2.350 dollari, in ribasso del 7,5%.

Il dato sull'inflazione di aprile, superiore alle attese, ha aggiunto nuove pressioni sulle criptovalute, gia' sotto stress per la caduta libera di Luna e UST, le due cripto della piattaforma blockchain Terra. TerraUSD, o UST, stablecoin decentralizzata e algoritmica, ha perso l'ancoraggio al dollaro statunitense lo scorso fine settimana ed e' crollata questa mattina a 26 centesimi.

Luna, che aveva recentemente superato i 114 dollari, vale ora 4,77 dollari, dopo essere scesa sotto un dollaro. Le stablecoin sono di solito sostenute da un bene di riserva, per esempio il dollaro, nel caso di Tether(USDT) e USD Coin (USDC), giusto per citare le due piu' importanti. L'UST, invece, non prevede riserve, ma mantiene (manteneva) il suo rapporto 1:1 con il dollaro grazie a Luna, il suo token di governance.

Per creare piu' UST, si deve bruciare Luna, e viceversa. Do Kwon, l'uomo che ha ideato Terra, ha poi deciso di sostenere il 'peg' di UST anche con il bitcoin. La conseguente svendita di bitcoin per riacquistare UST ha avuto un disastroso effetto a catena per il mercato delle criptovalute, poiche' il prezzo del bitcoin e' a sua volta diminuito.

Solo pochi giorni fa, TerraUSD era tra le 10 maggiori criptovalute per capitalizzazione di mercato. Ieri, anche la segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha menzionato il de-pegging di TerraUSD durante un'udienza in Senato: "Le stablecoin pongono rischi per la stabilita' finanziaria e hanno bisogno di essere regolamentate". A Wall Street, intanto, il titolo di Coinbase, la prima piattaforma di trading di criptovalute negli Stati Uniti, perde il 22%, anche a causa di una trimestrale deludente. 

«Nessun rischio di bancarotta» per Coinbase. A rassicurare è l'amministratore delegato Brian Armstrong dopo che una comunicazione alla Sec ha alimentato i timori di una possibile bancarotta della maggiore piattaforma di scambio di criptovalute negli Stati Uniti. «Non c'è rischio di bancarotta ma abbiamo incluso un nuovo fattore di rischio sulla base dei requisiti della Sec», spiega Armstrong.