Turismo e vacanze 2021: "Boom di richieste, Sardegna e Puglia in testa alla classifica"

Intervista al tour operator: "C'è tanta frenesia. La gente vuole tornare a viaggiare"

Voglia di vacanze e libertà

Voglia di vacanze e libertà

Milano -  Segnali di ripresa forti. Dopo un anno di stop, la stagione estiva 2021 consegna i primi segnali di riavvio del settore: tra giugno e agosto si prevedono 33 milioni di arrivi e 140 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive ufficiali, con un incremento del +20,8% sul 2020 e un fatturato complessivo di 12,8 miliardi di euro. Una rimonta che non basta a raggiungere i livelli pre-Covid - l'estate 2019 aveva registrato 73,5 milioni di presenze in più - ma che fa sperare un settore che soffre da 15 mesi.  È quanto emerge dall'indagine previsionale condotta dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti su 2.185 imprenditori della ricettività. Numeri generali che trovano conferma nell'attività quotidiana delle agenzie di viaggio che nel mese di maggio e nella prima settimana di giugno sono tornate a lavorare a pieno ritmo, come non succedeva da tempo. 

Siamo di fronte a un boom?  

"Sì - risponde Fabrizio Massetti, titolare dell'agenzia Astesani vacanze di Milano - finalmente sembra che il settore si stia riprendendo. Non solo, direi che è come se fosse scoppiata una bolla che si stava gonfiando da mesi. C'è una certa frenesia, dovuta alla voglia di vacanze da un lato e alla mancanza di informazioni chiare dall'altro. Così i clienti ci stanno subissando di richieste e abbiamo dovuto anche aumentare il personale: ora che si va verso un pieno ritorno alla normalità, hanno paura di non trovare posto nelle strutture ricettive e di rimanere con un pugno di mosche. Ma non è così, la disponibilità di offerte non manca".

Cosa stanno chiedendo i clienti?

"Per ora siamo di fronte a una montagna di richieste di preventivi che piano piano si stanno trasformando in conferme. Dopo un anno di stop, è qualcosa di davvero incoraggiante e speriamo duraturo. Ma al di là della prenotazione, siamo diventati un "info point" su green pass, vaccinazioni, misure di prevenzione del contagio e regole per viaggiare sicuri: ci domandano di tutto, c'è tanta confusione unita alla paura che ciò che vale oggi possa cambiare domani".

Quali sono le mete più richieste?

"L'Italia è prima per distacco, a seguire Grecia e Spagna. In particolar modo, Sardegna, Puglia e Sicilia in ordine di posto. Ovviamente parliamo delle mete vendute dalle agenzie di viaggio, che presuppongono un volo e un soggiorno in strutture organizzate, come villaggi, hotel, residence e campeggi. Chi va in Romagna o al lago, si organizza da solo. C'è molta domanda di location con un buon rapporto qualità prezzo, come campeggi con mobil home. Il turismo intecontinentale è invece bloccato dalle restrizioni in vigore".

Si parla tanto di green pass europeo e italiano...

"Si, se ne parla tanto ma nei fatti non funzionano ancora, così ognuno fa a modo proprio. Tampone o meno, per andare in Sardegna è ancora necessario compilare il form regionale attivato online lo scorso anno dove si comunica il luogo di soggiorno. Quando arrivi in Spagna ti fanno il tampone all'aeroporto, cosa che non avviene al rientro in Italia. Servono modalità chiare e univoche che tengano conto di tutte le fasce di turisti".

La pandemia ha cambiato la clientela?

"Sul fronte igienico-sanitario non ho notato novità sostanziali: tutti probabilmente danno per scontato che villaggi e alberghi adottino tutte le misure necessarie a contrastare il contagio e in effetti è così. Per il resto, c'è molta meno pazienza: probabilmente i lunghi mesi di lockdown hanno esasperato un po' tutti e si ha fretta di tornare a godersi la vita".