La casa ideale? Tecnologica e green. Lo studio Ikea: “Così è cambiato il modo di abitare”

I risultati del Life at Home Report: da Internet al verde, l’arredamento si adegui

Un prototipo del colosso svedese. L’indagine analizza  le trasformazioni dell’abitare dal 2014 al 2022

Un prototipo del colosso svedese. L’indagine analizza le trasformazioni dell’abitare dal 2014 al 2022

Milano – Tecnologia e sostenibilità, la casa si modella sul lavoro e la battaglia per il clima. Lo racconta “Life at Home Report“, ricerca su come è cambiato il modo di abitare firmata Ikea. Il panzer del mobile low cost ha presentato i risultati di 10 anni di studi che hanno coinvolto 250mila persone in 40 paesi. L’indagine 2023 raccoglie i dati dell’anno scorso e analizza le trasformazioni che hanno segnato la vita fra le pareti domestiche dal 2014 al 2022. Un’opera enorme, con uno spartiacque: la pandemia che ha cambiato tutto. L’arredamento deve darsi da fare, un italiano su due e pure un lombardo su due non è soddisfatto del proprio nido. Un mercato enorme che deve sapersi muovere però. E il rapporto offre le prospettive necessarie.

Il primo cambiamento riguarda computer e connessioni: se dal 2014 al 2019 le macchine erano considerate alla stregua di un intruso fra cucina e salotto, la crisi sanitaria le ha trasformate in alleate preziose «per continuare a svolgere la propria professione, studiare e comunicare con chi era lontano». Oggi solo il 17% del campione pensa di trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo, mentre il 22% ritiene che avere accesso a internet faccia sentire più sicuri di un allarme. E poi c’è l’ingresso fra stoviglie, materiali e stili di vita della questione ecologica, con un dato di partenza che fa riflettere: il 44% è disposto a trasferirsi anche lontano dall’ufficio o dalla fabbrica pur di vivere a contatto con la natura. Per il 28% abitare avendo a cuore l’ambiente «è il fattore più importante della casa ideale».

E poi c’è una questione di fondo che vale per tutti: dal 2020 le stanze si sono trasformate in spazi ibridi che ospitano attività diverse. Mentre nel 2018 si usciva per fare tutto, adesso in casa si mangia, ci si allena, si lavora e ci si diverte, la filosofia è «trovare la propria identità all’interno di ambiti condivisi in un’abitazione multifunzionale». E l’intelligenza artificiale aiuta a immaginare gli appartamenti di domani, tre foto dell’inchiesta riassumono le tendenze.

«Da un decennio i risultati di questo enorme approfondimento ci aiutano a capire cosa vogliono le persone per essere felici nel proprio guscio e a tradurre i bisogni in realtà – spiega Alessandra Genovese, Home furnishing & Retail design di Ikea -. La residenza per ciascuno di noi è il posto più importante al mondo. Abbiamo le conoscenze per offrire a tutti l’opportunità di migliorare la vita domestica, anche attraverso investimenti per abbassare i prezzi di molti prodotti e sostenere così i consumatori impegnati ad affrontare le difficili sfide economiche sul tavolo».