VITTORIO BELLAGAMBA
Economia

Frenata sui mercati extra Ue: calzaturiero, allarme export in Lombardia

Il comparto arretra, pessimismo tra le aziende lombarde: cambio di rotta non prima del 2025

Giovanna Ceolini, Assocalzaturifici

Giovanna Ceolini, Assocalzaturifici

Milano –  I calzaturieri lombardi, nei primi tre mesi del 2024, hanno dovuto registrare un netto calo delle esportazioni. Una flessione del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’imprenditrice di Parabiago Giovanna Ceolini, presidente nazionale di Assocalzaturifici, ha rilevato: "Archiviato il 2023 con una sostanziale tenuta nel fatturato, 14,58 miliardi di euro, (+0,6% sul 2022) e nell’export, l’avvio del 2024 registra sensibili arretramenti in tutti gli indicatori congiunturali". La brusca frenata del comparto calzaturiero lombardo appare in linea con il dato nazionale che nel primo trimestre 2024 registra una contrazione sia dell’export (-9,7% in valore e -10,3% nelle paia) che del fatturato (-10,1%). Lo scenario emerge dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici, che evidenzia anche una flessione degli acquisti delle famiglie italiane (-1,6% in quantità e -0,7% in spesa).

«In avvio 2024 – ha aggiunto Ceolini – è proseguito per il calzaturiero il rallentamento iniziato nella seconda metà dello scorso anno, divenuto ora ancor più marcato, con una forte riduzione degli ordinativi e dell’attività produttiva (l’indice Istat della produzione industriale segna nei primi 3 mesi un -20,5%). La consueta indagine condotta a maggio tra i nostri associati ha evidenziato un calo del fatturato per il 68% del campione, con una fetta non trascurabile di associati (18%) che ha riportato una contrazione addirittura superiore al -20%. Inoltre, il sentiment degli imprenditori non mostra fiducia: solo l’11% confida in un miglioramento dell’evoluzione congiunturale nel secondo trimestre, che secondo le previsioni degli intervistati è destinato a chiudersi con un calo del fatturato attorno al -7,4% su aprile-giugno 2023. Oltre l’80% prevede un’inversione di rotta non prima del 2025".

Nel report emerge come, per quanto riguarda le esportazioni (cui viene destinato l’85% della produzione nazionale), nel primo trimestre 2024 siano state vendute 51,9 milioni di paia (6 milioni in meno rispetto agli stessi mesi dello scorso anno), per 3,17 miliardi di euro. Dopo un gennaio di tenuta (almeno in termini di valore: +1,4%), la dinamica si è fatta più penalizzante a febbraio (-6,2%), fino a registrare in marzo un crollo nell’ordine del -20%, sia a valore che nelle paia. L’analisi per tipologia merceologica mostra flessioni per tutti i comparti. In particolare, quello delle calzature con tomaio in pelle, primo per importanza con un’incidenza del 65% sulle vendite estere in valore, segna un -8,6% in volume con un -7% in valore trimestre su trimestre. Tra le destinazioni, come già nel 2023, i mercati dell’Unione Europea presentano andamenti meno sfavorevoli (-4,1% in valore) di quelli extra Ue (scesi nel complesso del 15%).

Nella Ue , Francia e Spagna, malgrado cedano in quantità, crescono a valore (+1,7% e +8,5% rispettivamente sul primo trimestre 2023). Arretramenti di oltre il -10% per l’export verso la Germania. Fuori Ue, spicca anzitutto il dimezzamento ulteriore (-53,4%, con un -36,7% in volume) dei flussi diretti in Svizzera, da sempre tradizionale snodo logistico-distributivo delle multinazionali del fashion, scesa al quarto posto delle destinazioni in valore: gran parte del transito negli hub elvetici è stato sostituito da spedizioni dirette ai mercati finali.

In Estremo Oriente, in particolare, bene Cina (+10,8% in valore e +17,8% in quantità) e Hong Kong (+26% in valore e +4,9% in volume, però distante dal pre Covid). Nel continente americano, riduzioni simili in valore hanno interessato sia gli Stati Uniti (-8,8%) che il Canada (-7,2%). Ancora performance poco premianti in Regno Unito (-6,1% in valore). Calo in Russia (-22,4% in valore e -17,8% in paia), mentre l’Ucraina recupera sì in valore (+21%), ma a fronte di un arretramento del -11% in volume. Prosegue, invece, l’andamento favorevole in Kazakistan (+4,8% in valore e +12,2% in quantità).