Bancomat, commissioni e prelievi: rischio stangata. Ecco cosa può cambiare

La commissione interbancaria potrebbe essere abolita, lasciando agli istituti di credito la possibilità di stabilire i costi sul ritiro di denaro

Prelievo al bancomat

Prelievo al bancomat

Meno bancomat nelle città e prelievi di denaro che rischiano di diventare sempre più costosi. Si preannunciano tempi difficili per i titolari di conti correnti, in particolare per chi è affezionato all'uso del contante. Che paradossalmente si sta trasformando anche nel grande nemico delle banche, alla luce anche dei tassi negativi imposti dalla Bce, la Banca centrale europea, nella gestione della liquidità dei clienti. Così alcuni istituti di credito stanno già correndo ai ripari contro l'eccesso di capitali: Ing, ad esempio, ha annunciato per luglio l'eliminazione del denaro contante. Per quanto riguarda la "mappa" degli sportelli attivi sul territorio nazionale, dai dati di Bankitalia emerge che la maggior parte (il 57%) degli Atm è concentrata al Nord, mentre soltanto il 43% del totale è attivo tra Centro e Sud. Guardando i numeri nel dettaglio, inoltre, si vede il drastico calo delle filiali aperte in Italia: nel 2010 erano oltre 30mila, alla fine del 2019 la quota superava di poco 24mila. E i bancomat multifunzione sono scesi tra il 2013 e il 2018 da 35mila a quasi 32mila. 

La norma in vigore

Le regole attuali prevedono che il cittadino che preleva soldi allo sportello di una banca di cui non è cliente non sia obbligato a sostenere ulteriori costi. Questo perché l'istituto di credito proprietario dello sportello Atm riceve una commissione di 50 centesimi dalla banca che emette il pagamento. Sarà poi cura di quest'ultima, in base alle norme interne, addebitare o meno al consumatore il relativo costo. Lo scorso ottobre invece, Bancomat Spa, la società che gestisce i circuiti di pagamento e che conta come socie oltre 100 banche italiane, ha studiato un piano di revisione prevedendo l'abolizione della commissione interbancaria.

Cosa potrebbe cambiare

Ma cosa potrebbe cambiare se il nuovo modello dovesse essere approvato? In pratica la banca titolare dello sportello Atm avrebbe la facoltà di stabilire autonomamente il costo da applicare ai prelievi effettuati da chi non è cliente, addebitando la spesa subito al consumatore e non all'istituto di credito del consumatore. La commissione da pagare, inoltre, non sarebbe nota fino al momento del ritiro del contante e potrebbe essere anche ben più alta di quella al momento in vigore. In linea generale, comunque, la nuova strategia ipotizzata da Bancomat Spa potrebbe agevolare gli istituti di credito più grandi, penalizzando allo stesso tempo quelli di dimensioni più ridotte.

Il faro dell'Antitrust

Sul piano di revisione, comunque, è stata aperta una istruttoria dall'Antitrust. Il parere è atteso entro la fine dell'anno. "Il procedimento riguarda il progetto relativo al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat agli sportelli bancari automatici (Atm) convenzionati - si legge nella nota dell'Antitrust -. Tra le novità più importanti si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo - da parte del consumatore - direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm. Dal momento che, secondo consolidata prassi e giurisprudenza nazionale ed europea, le regole di circuito sottoposte da Bancomat Spa all’Autorità costituiscono un’intesa fra soggetti concorrenti, l’Antitrust valuterà se le nuove norme possano configurare un’intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune. Qualora si verificasse un caso del genere, l’Autorità valuterà le eventuali efficienze che deriverebbero dalla loro adozione, la trasmissione ai consumatori dei benefici a esse legate, l’indispensabilità delle nuove regole per conseguire queste efficienze e la non eliminazione della concorrenza sul mercato".

Il caso Ing

Ing Italia ha deciso di eliminare il contante e dal primo luglio chiuderà i bancomat, che nel Paese sono 62, e anche le casse automatiche presenti nelle filiali.  I clienti, circa 1,3 milioni in Italia, potranno prelevare denaro agli sportelli di altri istituti di credito secondo le condizioni economiche previste dal contratto e dovranno versare assegni inviandoli tramite casella postale. "Stiamo evolvendo verso un modello cashless e sempre più mobile-first. Questo per rispondere alla preferenze dei nostri clienti, il 96% dei quali opera solo tramite canali digitali, 7 su 10 prediligendo lo smartphone”, ha spiegato il country manager Alessio Miranda.