Agricoltura hi-tech, contro la siccità l’intelligenza artificiale che annulla gli sprechi

Mantova, per non buttare nemmeno una goccia del Mincio scende in campo un sofware australiano a regolare paratie e pompe. In dieci anni si prevede un risparmio di 37,5 milioni di metri cubi di acqua

Siccità

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La tecnologia per realizzarlo arriva dall’Australia, il risultato finale è già diventato un’eccellenza europea e altri Paesi (la Spagna, per cominciare) hanno intenzione di copiarlo. L’impianto idrovoro appena inaugurato alle porte di Mantova, in località Borgo Angeli, è un piccolo gioiello di scienza applicata all’agricoltura. A renderlo una realtà sono serviti due anni di lavoro e tanta ambizione. Le terre interessate dall’impianto, che servirà a ottimizzare la distribuzione di un elemento vitale in agricoltura come l’acqua, si estendono da Mantova a Cerese: 3.500 ettari nei territori dei comuni di Curtatone, Borgo Virgilio e del capoluogo, popolati da decine di cascine, allevamenti, granai e silos per il mais. Un canale principale e una fitta rete di canali derivati da sempre alimenta d’acqua questo angolo di Pianura Padana: il consorzio di Bonifica Territori del Mincio ha scelto di ammodernarla secondo i criteri più moderni e le soluzioni d’avanguardia disponibili sul mercato.

Ecco come: il nuovo impianto sostituisce l’azione dell’uomo che concretamente apriva o chiudeva le paratie, consentendo o bloccando l’afflusso dell’acqua, con un sistema di sensori e di monitoraggio centralizzato che apre e chiude i “rubinetti“ a seconda della necessità e in tempo reale. Il software e l’hardware del sistema, tra i primi sperimentati in Europa, arrivano dall’australiana Rubicon Water e sono stati applicati alle strutture già esistenti: "La soluzione del problema del controllo del canale Angeli-Cerese ha consentito di armonizzare una serie di componenti che lavorano in sinergia per monitorare livelli e portate del canale - spiega il direttore generale del Consorzio Mincio Massimo Galli -. Rilevando questi parametri è possibile dare istruzioni alle paratorie e alle pompe e fornire così l’acqua strettamente necessaria". In pratica, la rete consente di evitare sprechi (qualcuno calcola che siano del 40% nell’agricoltura tradizionale) e di risparmiare una risorsa essenziale, come è apparso chiaro nella torrida e siccitosa estate appena trascorsa.

Gli esperti hanno dato la misura del risparmio idrico programmato col solo impianto di Borgo Angeli: si tratta di 37,5 milioni di metri cubi d’acqua in 10 anni, un traguardo notevole ma perfettamente raggiungibile. I lavori per rendere tecnologico il sistema idrico Angeli-Cerese sono costati 4 milioni di euro, ma la ricaduta positiva non è solo limitata all’acqua. Notevoli risparmi sono previsti nell’uso dell’energia elettrica che serve a muovere il complesso sistema di chiuse, come sottolinea la presidente del Consorzio di Monifica Mincio Elide Stancari. Come lei, moltissimi operatori del settore da mesi esprimono le loro preoccupazioni prima per la siccità e poi, o contemporaneamente, per il caro bollette che sta mettendo in crisi le aziende agricole. C’è un terzo bonus, meno quantificabile sul piano dei numeri, che riguarda la situazione ambientale: il canale Angeli-Cerese si dirama dai laghi di Mantova (l’acqua è quella del Mincio, deviata per circondare e proteggere la città): un minor prelievo “alla fonte“ costituisce - soprattutto d’estate - un grande vantaggio per l’equilibrio ambientale del fiume e per le biodiversità di cui è ricco. Nei mesi appena trascorsi anche il Mincio è stato messo a dura prova dalla mancanza di pioggia e, come il Po, solo per poco è riuscito a evitare un vero disastro per i raccolti della Bassa Padana.