Caro affitti a Milano: una stanza condivisa costa quasi quanto un monolocale

Il capoluogo lombardo è nettamente la città più cara in cui affittare una stanza, con 702 euro al mese di media. Cosa sapere sulle differenze economiche tra le due soluzioni, città per città. Lo studio pubblicato da Idealista

Case in affitto

Case in affitto

Milano, 6 dicembre 2022 – Affittare un monolocale per una persona o una stanza in un appartamento condiviso è uno dei dilemmi affrontati da molte persone single. Le differenze economiche tra le due soluzioni possono essere anche notevoli e in tutti i casi la privacy di un monolocale è più costosa. Secondo uno studio pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, l'affitto medio di una stanza in Italia a novembre è di 400 euro, rispetto ai 500 euro che bisogna stanziare per affittare un monolocale, ovvero il 25% in più. Entrambi i prodotti immobiliari sono diventati più costosi negli ultimi 5 anni, anche se la crescita è stata leggermente più sostenuta nel caso dei monolocali (che sono diventati più cari del 25%) rispetto alle stanze (con un aumento del 23%).

Il caso di Milano

La città in cui i prezzi delle camere sono cresciuti di più negli ultimi 5 anni è stata Milano, con un aumento del prezzo del 40%, seguita da Padova (31%) e Palermo (28%). Aumenti nell’ordine del 20% anche per Torino. Dall’altro lato l'incremento minore si è verificato a Siena, con un aumento di solo 2%. Stabilmente ancorati a cinque anni fa i prezzi di Perugia e Benevento. L’unica città ad aver segnato un lieve calo nel periodo considerato è Venezia (-3%). Milano è nettamente la città più cara in cui affittare una stanza, con 702 euro al mese di media. Seguono molto distanziati gli altri centri come Roma (450 euro), Bologna e Firenze (400 euro in entrambi i casi). Catania, Lecce (entrambe 210 euro), infine Benevento (180 euro), sono le città più economiche.

La differeza tra camere e monolocali

La più grande differenza tra camere e monolocali è nella città di Venezia, dove i monolocali sono più costosi del 60%, la seguono, tra i centri con i maggiori scarti tra le due soluzioni, Cagliari (57% più costosa) e Salerno (51%). Con una differenza di prezzo pari a oltre il 40% troviamo 9 capoluoghi: Benevento (49%), Catania (48%), Ancona (46%) e Lecce (44%), quindi Bologna, Firenze, Palermo (43% per le tre città), Bari (42%) e Verona (41%). Le differenze meno pronunciate spettano a Milano (-12%) e Genova (-11%), i monolocali costano rispettivamente il 12% e l’11% in più rispetto alle stanze. Se, come riportato in precedenza, la differenza minore è a Milano, negli altri grandi mercati metropolitani lo scarto sale come a Roma (31%) e a Napoli (36%). I monolocali non sono una tipologia comune in molti capoluoghi italiani; ciò, in alcuni casi, ha reso impossibile confrontare entrambe le variabili. Lo stesso avviene per il segmento relativo alle stanze in affitto la cui offerta scarseggia nei centri meno dinamici dal punto di vista lavorativo e studentesco.

I prezzi dei monolocali

Venezia è la città dove il prezzo dei monolocali è aumentato di più alto negli ultimi cinque anni, raggiungendo un tasso del 41%, fino ad arrivare a 849 euro al mese. Seguono Parma (25%) e Brescia (21%). Tra i grandi mercati Milano (13%) ha registrato il balzo maggiore, davanti a Napoli (11%) e Roma (8%). Al contrario, Genova e Siena sono le uniche città in cui questo prezzo si è ridotto, rispettivamente del 13% e del 4%. Grazie ai forti aumenti degli ultimi anni, Venezia offre i monolocali più costosi d’Italia, con una media di 849 euro al mese. La segue Milano, con 800 euro al mese, davanti a Bologna e Firenze (entrambe 700 euro). Roma e Napoli si fermano rispettivamente, a 650 e 500 euro mensili. Le città più economiche sono Genova (350 euro) e Perugia (310 euro).