Nuovo Dpcm, la Lombardia si prepara al peggio: ha tutti i sintomi del lockdown

Le anticipazioni: l’unica differenza rispetto a marzo le lezioni in presenza in asili, elementari e prima media. I divieti potrebbero partire da giovedì

La Lombardia potrebbe a breve tornare in un lockdown quasi totale come in primavera

La Lombardia potrebbe a breve tornare in un lockdown quasi totale come in primavera

Milano, 4 novembre 2020 - La Lombardia è destinata a tornare in lockdown. Una sola differenza rispetto a marzo: negli asili, nelle scuole elementari e in prima media si potrà far lezione in presenza. Per il resto, i divieti in arrivo sono gli stessi scattati in primavera, compresa la necessità di autocertificare il motivo degli spostamenti. Proprio lo scenario che tutti in Lombardia, dal governatore Attilio Fontana a Giuseppe Sala, sindaco di Milano, avrebbero voluto evitare. Uno scenario ormai quasi certo.

Perché lo diventi definitivamente servono tre passaggi. Il primo: il decreto del Governo deve essere approvato, ieri si era alla bozza. Il secondo: c’è la possibilità che l’esecutivo e la Regione concordino di non attuare alcune delle misure previste dal decreto per le aree di massima gravità o zone rosse. Anche da qui la scelta del silenzio che, ieri, ha accomunato Fontana e Sala. "Ogni parola potrebbe essera inopportuna – spiega il sindaco nel pomeriggio –, posto che il decreto nascerà da Governo e Regione. Dico solo che da questa difficile situazione si uscirà solo tutti insieme e se tutti potranno dare un contributo". Terzo: la Lombardia deve essere ufficialmente riconosciuta zona rossa. Su quest’ultimo punto, però,ancora ieri sera sono arrivate conferme dal ministero della Salute .

Nel dettaglio, il decreto in arrivo sarà in vigore dal 5 novembre (quindi da domani) fino al 3 dicembre. E si compone di due parti: la prima include le nuove misure valide a livello nazionale, la seconda elenca le misure più restrittive riservate alle aree del Paese considerate ad elevata o a massima gravità. Le misure pensate per tutto il territorio nazionale aggiungono poco a quanto è già in vigore in Lombardia per effetto dell’ultima ordinanza. Le novità sono tre: il coprifuoco scatta alle 22 e non più alle 23, la capienza massima consentita sui mezzi pubblici scende dall’80 al 50% e ai divieti in essere si aggiunge lo stop ai musei. Ma alla Lombardia, in quanto zona rossa, sono riservati altre misure, quelle di un lockdown. È infatti vietato "ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute"; sono "sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità". "Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di generi alimentari". Serrata per "parrucchieri, barbieri ed estetisti". Restano aperte "edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie". Sospese "le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie". Resta consentita "la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché, fino alle 22, l’asporto". Consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di un metro da ogni altra persona e con mascherina" e l’attività sportiva "all’aperto in forma individuale". Consentite, come detto, lezioni in presenza "per scuola dell’infanzia, elementare e prima media".