Schiaffo sul palco, Will Smith rischia di perdere il premio Oscar: ecco perché

Il codice dell'Academy Award rifiuta ogni forma di violenza e discriminazione

Will Smith

Will Smith

Il presentatore della cerimonia degli Oscar Chris Rock si è rifiutato di presentare una denuncia alla polizia nei confronti dell'attore Will Smith che lo ha schiaffeggiato durante la trasmissione in diretta degli Academy Awards ma i guai per il vincitore potrebbero non essere di natura penale. Perché, se la polizia di Los Angeles non indagherà sull'incidente, almeno per ora, un "dossier" potrebbe assere aperto dalla Academy stessa, su cui ora c'è tanta pressione per un provvedimento esemplare,  in base al proprio codice etico.

Un vero e proprio regolamento adottato dal 2017 dopo gli scandali sessuali che hanno travolto il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein che promuove il rispetto e la dignità umana, rifiutando ogni tipo di discriminazione e violenza e pretendendo dai partecipanti alla cerimonia degli Oscar  condotte comportamentali in linea con il codice stesso. "L'appartenenza all'Accademia è un privilegio offerto solo a pochi eletti all'interno della comunità globale di registi", scrisse allora l'amministratore delegato Dawn Hudson

Cosa rischia dunque Will Smith? Una punizione senza precedenti, cioè la riconsegna del premio Oscar appena assegnato per il film Una famiglia vincente - King Richard"L'Academy non tollera la violenza in qualsiasi forma". E' quello che si legge sul profilo twitter dell'Academy Awards a cui Will Smith ha già inoltrato le proprie scuse, augurandosi di potere essere ancora invitato alla notte degli Oscar. Ma, come detto, la punizione per l'ex principe di Bel Air rischia di essere ancor più umiliante: la restituzione del premio. Eppure il collega e amico Denzel Washington lo aveva messo in guardia: "Nel tuo momento più alto fai attenzione, è allora che il diavolo arriva". Puntualissimo. 

"Mi dispiace enormemente per come Will sia riuscito a rovinare la serata più importante della sua vita. Nessuno sa i pregressi di quel nervo tanto scoperto da fargli perdere così controllo'', così ha invece scritto su twitter il regista italiano Gabriele Muccino che aveva lavorato con Smith nel film "La ricerca della felicità".