Dracula, favola gotica: "Amore, vendetta, follia: viaggio nell’animo umano "

Beatrice Baldaccini interpreta l’ultima sposa dimenticata dal conte Vlad

Beatrice Baldaccini

Beatrice Baldaccini

Milano – «L’anno prossimo abbiamo in agenda un mese di repliche a Londra e l’opportunità di portare fin lì un prodotto italiano rappresenta per noi una gran bella soddisfazione, penso che nel nostro paese ci siano tutte le capacità necessarie per creare (e non solo per adattare) spettacoli di questa portata" ammette Ario Avecone, autore, compositore e regista di “Vlad Dracula - Il musical”.

L’edizione “export” di questa ennesima trasfigurazione musical-letteraria del romanzo di Bram Stoker è in scena al Teatro Nazionale dal 23 al 28 aprile con un cast parzialmente rinnovato rispetto a quello applaudito sullo stesso palco lo scorso anno, con Giorgio Adamo nei panni del Conte, Arianna Bergamaschi in quelli di Mina Murray, Beatrice Baldaccini in quelli di un personaggio di fantasia rispetto al testo originale quale la Contessa Giustina e Marco Stabile in quelli del giornalista Jonathan Harker. Ad alzare il velo sugli inquietanti misteri annidati nel brumoso paesino inglese in cui è ambientata la vicenda è il Professor Van Helsing interpretato da Christian Ginepro.

"Ovviamente siamo partiti dal racconto di Stoker" racconta Avecone. "Ma spesso nei sottotesti, nelle pagine più nascoste, si nascondono riferimenti che possono non essere colti in prima lettura. Ed è lì che con Manuela Scotto Pagliara abbiamo cercato spunti diversi per aggiornare il racconto, togliendogli magari quell’immagine stereotipata conferitagli nel tempo dalle tante rappresentazioni. Il teatro deve essere pure ricerca e bisogna avere il coraggio di osare. Così, rispetto al mostro dell’iconografia classica, abbiamo pensato ad un Vlad più umano nella sua dimensione terrena e soprannaturale". Per Dracula, quattrocento anni di storia sulle spalle e non sentirli, calato tra i dilemmi, le inquietudini, le convulsioni di una modernità che assomiglia tanto alla nostra.

Beatrice Baldaccini, il suo è un ruolo abbastanza diverso rispetto a quelli interpretati finora.

"Se la Vivian Ward di Pretty Woman era una figura tutto sommato risolta e solare, Giustina è una donna ferita, assetata di vendetta, che soffre per amore alimentando una vena di follia dovuta all’eterna attesa a cui la costringe il Conte. Ed è questa distanza rispetto a ciò che ho sempre fatto a rendermela affascinante".

La sua è una figura magica e tenebrosa all’interno di una favola gotica.

"Anche se non presente nel racconto di Stoker, Giustina apre e chiude lo spettacolo ed è l’ultima delle spose dimenticate nel tempo da Vlad, quindi funzionale ad un racconto immortale che, tra le mura del maniero di Dracula, ci fa recitare in un tempo sospeso. Lo spettacolo è un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano. Qual è il bene e quale il male? E il mio personaggio assetato di vendetta da che parte sta?".

Arrivate da Roma, tutto bene?

"A Milano ogni prima è una festa, a Roma un’incognita, perché il pubblico è più difficile di altri. Quindi, passata la trincea capitolina, il cammino si fa in discesa, soprattutto per un progetto che ha un proprio linguaggio e un proprio modo di approcciare una storia eterna come il nostro".

Perché?

"Avecone per la colonna sonora ha scelto un taglio cinematiografico affiancando la propria scrittura a quella di Simone Martino, Manuela Scotto Pagliara e quindi allargando la gamma espressiva delle canzoni. Un po’ come l’impatto visivo, dato da un mix di scenografie reali ed elettroniche, luci straordinarie che creano un contesto immersivo a cui contribuisce l’ambientazione steampunk di fine Ottocento. Un contesto sicuramente diverso rispetto ai canoni classici con cui il personaggio di Stoker viene rappresentato. Insomma, un mondo di disegnarlo in maniera diversa".

Di questi tempi, il nome Vlad alimenta ansie già di suo.

"Già, ma il nostro è molto meno ansiogeno dell’altro. Quindi, fra i due, meglio il vampiro".