Stefano Bollani, il nuovo album: "Che musica, fra ritmo del tango e improvvisazione"

"El Chakracanta" è stato registrato dal vivo a Buenos Aires, con due nuove composizoni

Il pianista Stefano Bollani con la Orquesta Sin Fin diretta da Exequiel Mantega

Il pianista Stefano Bollani con la Orquesta Sin Fin diretta da Exequiel Mantega

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Una congiunzione astrale. La colonna sonora della fiction su Carosone, il programma “Via dei Matti numero Zero” che conduce in seconda serata su Rai3 con sua moglie Valentina Cenni, sono per Stefano Bollani progetti artistici nati in momenti diversi a cui si aggiunge ora l’album “El Chakracanta”, registrato dal vivo a Buenos Aires con la Orquesta Sin Fin diretta da Exequiel Mantega. Nel disco trovano posto due composizioni del pianista milanese, 48 anni, il “Concerto Azzurro” e il “Concerto Verde” incisi rispettivamente al Centro Cultural Kirchner nel 2018 e al Teatro Coliseo nel 2019.

Stefano, il fiore di loto azzurro è quello del 5° Chakra, Gola (espressione), mentre quello verde del 4° Chakra, Cuore (amore). Come nascono questi due concerti? "Il concerto ‘azzurro’ mi è stato commissionato in Germania (da Kristjan Järvi e la MDR Leipzig Radio Symphony Orchestra - ndr), poi ne ho composto un altro e ora vorrei tanto proseguire su questa strada".

Scusi, ma che c’entrano tantra e induismo con l’Argentina? "Negli ultimi anni ho suonato molto in Argentina, grazie soprattutto al Coliseo, l’unico teatro all’estero di proprietà del governo italiano. Ho trovato questa Orquesta Sin Fin molto desiderosa di cimentarsi con repertori e improvvisatori differenti dai loro ed è nata una bella amicizia che include pure Diego Schissi, favoloso pianista argentino di Tango Nuevo che ha arrangiato gli altri due brani del disco: ‘Libertango’ di Astor Piazzolla e ‘Don Agustin Bardi’ di Horacio Salgán".

Per lei il tango è il “pensiero triste che si balla” di Discépolo o quello “audace” di Borges? "Caratterialmente sono molto elucubrante, però quando si tratta di musica non penso né all’uno né all’altro, ma agli elementi musicali e alla passione ritmica del tango; un gioco d’incastri molto preciso, molto stimolante, e molto lontano al modo in cui io, da improvvisatore, intendo la musica".

Lei ha da poco suonato pure in “Italia, America e ritorno”, l’album dedicato a Narciso Parigi da Lorenzo Andreaggi. "Ho avuto la fortuna di conoscere Narciso e mi sono innamorato della persona oltre che dell’artista; un grande cantante con una storia importante su e giù dal palco che ha fatto pure l’attore ad Hollywood".

Su Rai3 la trasmissione sta avendo successo. "Io e Valentina siamo stupiti dall’ondata di gioia che ci si sta riversando addosso, ma anche felici perché è esattamente ciò che volevamo. Ci piacerebbe, infatti, che cantassero pure i telespettatori a casa; aprire il Chakra della gola fa bene, lo dice pure la medicina".

Quanto c’è del vostro soggiorno in quello riprodotto in studio? "Si somigliano abbastanza. Per essere protetti dagli spiriti, infatti, ci siamo portati libri e dischi direttamente da casa".