
Amanda e Stefania Sandrelli
Milano, 1 novembre 2016 - Mezzo secolo di cinema italiano. A partire da quando giovanissima (aveva 15 anni), fece perdere la testa a Mastroianni in “Divorzio all’italiana”. Mezzo secolo di cinema che scorre negli occhi mentre si chiacchiera con Stefania Sandrelli. Modi educati e quella voce colma di pacato entusiasmo. Di uno stupore un po’ lunare. Il pretesto per sentirla è il suo ritorno a teatro, da giovedì al Manzoni con “Il bagno” , testo della francese Astrid Veillon per la regia dello spagnolo Gabriel Olivares. Una specie di vaudeville che nasce dalla festa a sorpresa per i quarant’anni di Lu. L’arrivo di mamma complica le cose. Prima di confidarsi segreti e bugie. E il cast incuriosisce, visto che a interpretare Lu è proprio Amanda Sandrelli, con madre e figlia affiancate da Claudia Ferri, Serena Iansiti e Ramona Fiorini.
Stefania Sandrelli, si trova bene a teatro?
«Benissimo. Per me è un vero nutrimento, la possibilità di avere un contatto diretto con le persone. Lo ripeto spesso anche alle colleghe più giovani: partite dal teatro, è una scuola, ti struttura, ti dona forza».
Com’è “Il bagno”?
«In Spagna ha avuto un successo strepitoso. Rispetto all’originale il nostro è un po’ meno almodovariano. La mia protagonista si chiama Carmen, è una donna vitale, borghese, ha fatto il liceo dalle suore, non è molto istruita ma le piace darsi un tono: “Anch’io sono impegnatissima!” afferma. Soffre di solitudine e ha un conflitto con la figlia Lucia detta Lulù».
Lucia detta Lulù non pare molto felice di vederla…
«Sì, quando arrivo si nasconde dietro alla tenda della doccia! Si capisce che c’è qualcosa che non va ma si scopre solo col tempo».
Com’è lavorare con sua figlia?
«Gratificante. Lei in scena è la padrona, la capocomica, ruolo che le lascio volentieri e che lei gestisce con autorevolezza, per me è utile starle accanto. Amanda si dona completamente al teatro, per lei è un’esigenza, un bisogno primario. Poi senta, ci telefoniamo spesso ma capita di non vedersi per un mese, almeno è l’occasione per stare un po’ insieme».
Ma ha ancora voglia di andarsene in tournée?
«È faticosetto, lo ammetto. Infatti non le faccio spesso. Sto in piedi tutto il tempo, ho nove entrate, è molto ginnico, sa?»
Sarà per quello che è così in forma signora Sandrelli. Ma in generale che momento è?
«Sono soddisfatta. Recentemente ho anche interpretato un bel ruolo per Edoardo Falcone nel film “Questioni di karma”, dove sono una donna ancor più inconsapevole di me, sono io al cubo. Il cast è d’altissimo livello, c’è anche Elio Germano, il migliore attore della sua generazione».
Troverà tempo per un altro po’ di teatro?
«Mi piacerebbe ma non posso vivere per il palcoscenico. Quando succede però la cosa che più mi interessa è far divertire. Per quanto possa essere gratificante un bel monologone, io prediligo le commedie brillanti, brillanti. Insomma, come avrà capito, a me piace far ridere la gente».