
Herbie Hancock, pianista e tastierista
È una delle stelle più luminose del firmamento musicale mondiale, ambasciatore del jazz, vincitore di 14 Grammy Awards. Herbie Hancock, 85 anni, stasera alle 21,30 al Lazzaretto, nell’ambito della versione estiva di Bergamo Jazz, consacrerà l’atteso ritorno a 53 anni dall’ultima performance nel capoluogo orobico. Il celebre pianista e tastierista statunitense si esibirà con il trombettista Terence Blanchard, il chitarrista Lionel Loueke, il bassista James Genus e il batterista Jaylen Petinaud.
Una discografia di proporzioni vastissime che valica stili e generi, collaborazioni prestigiose, colonne sonore di film importanti come Blow Up di Antonioni, l’Oscar per la colonna sonora di Round Midnight di Bertrand Tavernier: tutto ciò fa di Hancock un artista tra i più rappresentativi di oltre 60 anni di storia della musica moderna, una vera leggenda vivente, uno spirito libero che ha segnato l’immaginario sonoro dagli anni Sessanta del Novecento in avanti. Il suo concerto del 17 marzo 1972 al Donizetti è inserito negli annali del Festival jazz di Bergamo: all’epoca 32enne, Hancock conquistò il pubblico con la travolgente miscela elettroacustica del suo sestetto Mwandishi.
Nato a Chicago nel 1940, Herbie Hancock è stato il tipico bambino prodigio: a soli 11 anni suona un concerto di Mozart con la Chicago Symphony Orchestra. Al jazz si è avvicinato ascoltando due pianisti diversissimi fra loro come Oscar Peterson e Bill Evans. Il primo ingaggio risale al 1960, con Donald Byrd. Nel 1963 registra Takin’Off, il primo album che include una delle sue massime hit, Watermelon Man. Seguono altri album e soprattutto l’entrata nel quintetto di Miles Davis, con il quale Hancock condividerà le visioni elettriche di fine anni Sessanta partecipando ad album epocali come In a Silent Way e Bitches Brew. Da 2011 è ambasciatore Unesco.
Michele Andreucci