
Ivan Ryaskov, Cold of Nepal, 2025 © Sony World Photography Awards
Approdano al Museo Diocesano come da tradizione, le opere vincitrici del Sony World Photography Awards, da oggi sino al 28 settembre, in una mostra curata da Barbara Silbe.
Giunti alla diciottesima edizione, i Sony World Photography Awards sono ormai un evento imperdibile per gli appassionati di fotografia. Tra le 141 fotografie presentate a Milano, di 52 autori, spicca l’opera The Anthropocene Illusion di Zed Nelson, fotografo britannico premiato con il prestigioso titolo di Photographer of the Year. Il progetto esamina gli spazi artificiali creati dall’uomo come mezzo per “sperimentare” e interagire con la natura, dai parchi safari, alle riserve naturali e ai resort, ai musei di storia naturale, agli zoo e alle città sostenibili. Nelson usa queste costruzioni come lente attraverso cui esplorare la dissonanza tra il desiderio umano di rimanere in contatto con la natura e la continua distruzione ambientale causata dall’attività umana.
Tra i lavori esposti, si segnala quello di Chantal Pinzi - Shred the Patriarchy – prima classificata nella categoria Sport del concorso Professional. In mostra anche le opere degli altri fotografi italiani che si sono classificati al secondo e terzo posto in diverse categorie: Giovanni Capriotti (2° classificato, categoria Prospettive) e Alessandro Gandolfi (3° classificato, categoria Natura morta).
Inoltre da martedì parte l’iniziativa “Aperitivo con l’arte capolavori impossibili“. Si parte con Bosch, Il giardino delle delizie, conversazione con Luca Frigerio, scrittore e giornalista. Si prosegue il 24 giugno con lo storico dell’arte Stefano Zuffi che affronta Van Eyck, Il Polittico dell’Agnello mistico.