Milano - Stretta stretta, nella lingerie sexy. Una piuma di struzzo fra i capelli biondi. Le gambe nude. Intorno a lei una varia umanità maschile, in tacchi alti e trucco pesante. Non arretra di un centimetro Sandra Milo, 88 anni, icona assoluta, protagonista di "Ostriche e caffè americano", stasera alle 21 al Castello per l’Estate Sforzesca. Produzione Caliban ed EcoTeatro, scritto e diretto da Walter Palamenga, è una commedia musicale dedicata all’amore e alla femminilità. In tutte le sue declinazioni. Con la Milo alla guida di un gruppone parecchio queer: i Karma B, Luca Arcangeli, Vittorio Surace e Francesco Corvino.
Milo, com’è questo ritorno a teatro? "Mi diverto. Raccontiamo il mondo delle drag, proviamo a far capire alla gente che è tutto più semplice di come può sembrare. Abbiamo debuttato alla Versiliana, un bel successo nonostante la pioggia sulla platea. Nessuno se n’è andato, una reazione incredibile".
La gente l’adora. "Credo ci sia un gran bisogno di entusiasmo in questo periodo. Dobbiamo riuscire a non scoraggiarci, ripartendo insieme dal lavoro e dall’abitudine ora persa di andare al cinema e a teatro, di attingere da forze diverse, verso lo spirituale. E invece sono pieni solo i ristoranti, come se ci fossimo fermati al piacere della pancia".
Come si sta sul palco circondata da uomini? "Anch’io lo sono! Siamo tutti uomini".
Frase che sicuramente non ha mai pensato di dire... "Davvero. Però non è stato così difficile. Il mio George poi è un tipo combattivo, forte, ha lottato una vita per i suoi diritti. Uno che ne ha superate parecchie di asperità. Quando scopre di avere un figlio rimane sconvolto e inizia a domandarsi chi sia veramente. Canto anche due canzoni, "Venere son io" e "Macariolita". Sono allegre, si ride. A me pare che pure la musica sia un po’ seriosa ultimamente".
Fortuna che c’è l’amore? "Assolutamente sì. Senza etichette. L’amore è amore, le diversità sono solo sociali, non umane. Bisogna accettarsi per quello che si è".
Che importanza ha avuto nella sua vita? "Primo posto assoluto. Per amore ho lasciato due volte la mia carriera d’attrice. Ma il cinema è sempre venuto a ripescarmi. Un cinema che forse oggi avrebbe un po’ bisogno di svegliarsi, mi pare meno coraggioso del teatro. I grandi maestri del passato hanno risollevato l’Italia dopo la guerra".
Un ruolo che le è rimasto nel cuore? "Pina ne "La visita" di Antonio Pietrangeli. Ero una zittella poco attraente, tenerissima, con un enorme desiderio di amore. Mi pare che ci sia qualcosa di profondamente femminile in quella ragazza, per quanto le donne siano cambiate molto".
Ma è vero che vuol tornare in tv al Grande Fratello Vip? "Con Signorini ne parliamo da tempo. La considero una forma di spettacolo nuova, che interessa alla gente. Certo fa storcere il naso ai professionisti dello spettacolo. Ma alla fine è tutta improvvisazione. Anni fa ho partecipato all’Isola dei Famosi, un’esperienza straordinaria. Tanto coi social siamo comunque sempre sotto i riflettori. Io sono stata una delle ultime a cedere al telefonino. Non mi piaceva l’idea di essere raggiungibile pure in bagno".
Quanto si è sentita sola nel lockdown? "Non ha idea. Gli abbracci, il tenersi per mano. Per me la fisicità è fondamentale, perfino mentre parlo, le parole non bastano. Mi sentivo isolata, come le stelle del firmamento. Una lontanissima dall’altra".