Gli 80 anni di Roberto Vecchioni, il “prof” della musica italiana

Nato a Carate Brianza, una laurea in lettere, la passione per l’Inter ha attraversato generazioni dagli anni Settanta ad oggi rimanendo quel "ragazzo che sogna" con un sorriso che rasserena

Roberto Vecchioni oggi festeggia gli 80 anni

Roberto Vecchioni oggi festeggia gli 80 anni

Milano, 25 giugno 2023 – Auguri a Roberto Vecchioni. Il “prof” della musica italiana oggi compie 80 anni nei quali ha attraversato ogni generazione dalla fine degli anni Sessanta ad oggi. Partito da Carate Brianza, una laurea in lettere, la passione per l’Inter, due mogli, quattro figli, Vecchioni arrivato a conquistare i palchi italiani più importanti, dal premio Tenco (vinto nell’83) a Festivalbar e Sanremo, che vince nel 2011 con “Chiamami ancora amore” con cui ha sbaragliato tutti aggiudicandosi anche il premio della critica Mia Martini. Lo scorso aprile il grandissimo dolore per la scomparsa del figlio Arrigo, 36 anni e malato da tempo. A ottant'anni Vecchioni rimane quel "ragazzo che sogna". E al quale lui stesso chiede di: "Non cambiare un verso della tua canzone". Lui, per fortuna, non li ha mai cambiati mantenendo sempre quel sorriso buono che rasserena.

Dopo tanto dolore il nostro meraviglioso Arrigo è finalmente in pace

In aula

Nonostante il successo, Vecchioni non ha mai smesso di insegnare. Gran parte della sua vita di professore di lettere (italiano, greco e latino) è legata al liceo Beccaria di Milano, quindi il trasferimento in provincia, scegliendo come destinazione il liceo classico di Stato "G. Bagatta" di Desenzano del Garda, dove mantenne la cattedra dal 1992 al 1996. Dal 2001 al 2003 ha insegnato alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino come docente di "Forme di poesia per musica" del corso di laurea in DAMS. Dal 2004 al 2005 ha tenuto lo stesso corso all'Università di Teramo.

La carriera 

Poeta e cantautore, Vecchioni è autore di alcune tra le canzoni più amate di sempre. In “Luci a San Siro” ha raccontato la spensieratezza della gioventù, in “Signor giudice” (Un signore così così) una giustizia poco giusta. Con “Ti insegnerò a volare”, insieme all'amico Francesco Guccini, parla alle nuove generazioni e le invita a osare. Con “Samarcanda” ci ha ricordato che niente è mai scontato. E poi alzi la mano chi non ha mai canticchiato almeno una volta "Oh, oh cavallo"?

Lo scrittore 

La sua attività di cantautore si intreccia con quella di scrittore. Nel 1983 esce, come allegato a un'edizione limitata dell'album “Il grande sogno”, un volume omonimo edito da Milano Libri, che contiene poesie, racconti e testi per canzoni. Il suo secondo libro è del 1996, una raccolta di racconti intitolata “Viaggi del tempo immobile” (Einaudi). Ancora per Einaudi esce, nel 2000, il suo primo romanzo “Le parole non le portano le cicogne” ed è sempre l'editore torinese a pubblicare nel 2004 il volume “Il libraio di Selinunte”. Nel 2006 pubblica il libro “Diario di un gatto con gli stivali”, seguito nel 2008 dalla raccolta di poesie “Volevo. Ed erano voli”. Nel 2009 esce la raccolta di racconti “Scacco a Dio” mentre nel marzo 2016 è la volta “La vita che si ama” (Einaudi), nuovo romanzo sotto forma di lettera dedicata ai propri figli.