
Il trombettista Paolo Fresu
Milano, 24 marzo 2016 - Mare loro. Nord Sud, Europa, jazz, musica contemporanea. “Mare Nostrum II” (Act) arriva molti anni dopo il trionfo di critica, pubblico, 150 concerti, e vendite del primo lavoro di Paolo Fresu (tromba e flicorno), Richard Galliano (fisarmonica, bandoneon e acordina), Jan Lundgren (pianoforte). Dal Downbeat a Jazz Magazine, Stern e The Indipendent si sottolineava l’insolito calore di un “ensemble lirico con un acuto senso di compostezza”.
Trio cameristico con finestre e porte aperte su un paesaggio sonoro intimo e meditativo, nordico e mediterraneo. Impressivo ed espressivo. Fresu, Galliano e Lundgren declinano un lirismo che trova il contatto nelle terre che conoscono il mare, sullo spartito di una libera composizione che è l’ombra fresca di un non ideologico Novecento. Una scrittura colta che evade dalle scuole con il metodo dell’esplorazione improvvisazione, dell’interplay di una tromba sentimentale, un pianoforte che ha alta e bassa marea, i contrappunti e le fughe di Galliano.Dalla tanghitudine sottintesa “Blue Silence” al “Be nordic (or not to be)” di “Kristallen den fina”, la chanson musette di “Giselle”, a un classico contemporaneo, “Farväl”, contrappeso di “Aurore” e “Leklåt”. Monteverdi e Satie, il madrigale e il Novecento sono riarrangiati dal trio con una complice attualità.
di MARCO MANGIAROTTI