STEFANIA CONSENTI
Cultura e Spettacoli

Archivio record, così il digitale salva Manzoni

Oltre 250mila immagini digitali tra opere, scritti, del Manzoni entreranno a far parte di un imponente archivio digitale a disposizione di tutti

La presentazione del progetto alla Pinacoteca di Brera

Milano, 2 aprile 2019 - Lettere, postille, appunti, segni di lettura e perfino le orecchie sulle pagine disseminate nei testi che leggeva. Ed è emozionante poter guardare le note che Alessandro Manzoni di suo pugno aveva scritto accanto al famoso incipit “Quel ramo del lago di Como ...» dei Promessi Sposi.

Dal 2020 oltre 250mila immagini digitali tra opere, scritti, di Manzoni entreranno a far parte di un imponente archivio digitale a disposizione di tutti. Studiosi ma anche lettori, semplici appassionati potranno consultare questo ricco materiale imponente e in parte ancora inesplorato. «Un grande risultato - spiega Mariella Goffredo, direttrice del Fondo Manzoniano della Biblioteca Braidense dove sono conservati la maggiore parte degli manoscritti e la biblioteca dello scrittore - perché il portale raccoglie in uno spazio virtuale il corpus di carte e volumi manzoniani attualmente divisi fra i fondi della Braidense, Casa Manzoni a Milano e Villa Manzoni a Brusuglio». Finanziato con 250mila euro dal Miur e con 150mila per la digitalizzazione dal Mibac, il progetto, “Manzoni online: carte, libri, edizioni, strumenti”, è stato illustrato ieri alla presenza del ministro per i Beni e le Attività culturali Alberto Bonisoli. ll lavoro di ricerca, schedatura, catalogazione e digitalizzazione, ha coinvolto i maggiori ricercatori di studi manzoniani, l’università Statale di Milano (sul cui server il portale è ospitato) e quelle di Bologna, Pavia, Parma e Losanna, Casa Manzoni a Milano, Villa Manzoni a Busuglio, il Centro studi manzoniani .

Questo è il punto di forza del progetto, le sinergie che sono state attivate. Durante la ricerca sono stati recuperati anche manoscritti inediti, come una prima stesura del Conte di Carmagnola.Il gruppo di lavoro ha iniziato la sua attività nel 2017 ed è coordinato dalla professoressa Giulia Raboni dell’Università di Parma. Con il nuovo portale si potrà anche accedere al catalogo completo della biblioteca di Manzoni e si potrà avere a disposizione la prima completa biografia manzoniana aggiornata e costantemente implementabile. Non solo. Avere a disposizione la trascrizione di postille a testi letterari storici, filosodici significherà poter disporre di materiale utile per interpretare il pensiero manzoniano e per una sua più precisa collocazione nel quadro del movimento di idee europeo. «Speriamo di riuscire a far conoscere un Manzoni più vero, autentico, ancor più vicino a noi», si augura la direttrice del Fondo manzoniano della Braidense. «Ci sono studenti che talvolta si stupiscono e mi dicono: ma anche Manzoni sbagliava come letterato! Certo. Era però sempre alla ricerca della perfezione, dello scrivere bene, cercava di essere all’altezza come uomo e come padre. Sono aspetti poco noti di Alessandro Manzoni. Era fortemente autocritico e pretendeva lo stesso rigore dagli altri e non è vero che non volesse aiutare i figli, certo gli davano non pochi problemi».

Insomma, un Manzoni “imperfetto” ma sicuramente centrato nella «volontà di unità nella lingua, nella storia e nella morale», dicono gli esperti. La foto scelta per il portale web (www.alessandromanzoni.org) non ritrae il Manzoni come siamo abituati a conoscerlo dai dipnti di Hayez, ma molto più giovane, appena ventenne. «Un invito a rileggerlo in maniera nuova» senza farsi depistare da sbiaditi ricordi scolastici. Manzoli Online si propone anche come modello per la valorizzazione di altri patrimoni documentari di autori nazionali e internazionali per i quali manca qualsiasi protocollo condiviso, nonostante sempre più urgente appaia oggi la richiesta di collaborazione tra saperi umanistici e tecnologici. La sifda è la digitalizzazione, come ha sottolineato il ministro Bonisoli. Anche per non perdere un immenso patrimonio che è «la memoria storia del nostro Paese». «La digitalizzazione in generale è una delle aree di nostro interesse - ha aggiunto infatti il ministro - come ministero abbiamo la responsabilità di tutti gli archivi: in maggioranza ancora basati su struttura cartacea ma molti cominciano ad essere ibridi e ora dobbiamo ragionare cosa comporta digitare tutto anche in termini di sicurezza».