RUBEN
Cultura e Spettacoli

Lotta al bullismo. Lombardia in prima linea

Razzante* Promuovere una cultura di rispetto e inclusività tra i giovani, cercando di contrastare fenomeni pericolosissimi per la loro crescita....

Razzante* Promuovere una cultura di rispetto e inclusività tra i giovani, cercando di contrastare fenomeni pericolosissimi per la loro crescita....

Razzante* Promuovere una cultura di rispetto e inclusività tra i giovani, cercando di contrastare fenomeni pericolosissimi per la loro crescita....

Razzante*

Promuovere una cultura di rispetto e inclusività tra i giovani, cercando di contrastare fenomeni pericolosissimi per la loro crescita. È questo il senso della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra oggi su iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Gli atti di bullismo e cyberbullismo, che tante vittime continuano a mietere, si manifestano attraverso comportamenti verbali, fisici o psicologici ripetuti nel tempo. Il bullismo tradizionale è quello che avviene fisicamente o verbalmente, mentre il cyberbullismo si sviluppa principalmente nel contesto online, attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali per arrecare danno psicologico alle vittime.

In entrambi i casi l’intento è di umiliare, isolare e infliggere sofferenza psicologica alla persona aggredita, con l’aggravante che il cyberbullismo può raggiungere anche un pubblico molto vasto e amplificare il danno psicologico. Secondo le Nazioni Unite un giovane su tre, tra i 13 e i 15 anni, ha sperimentato episodi di bullismo. A livello nazionale, la Polizia postale segnala un incremento del 12% di casi di cyberbullismo nel 2024 rispetto all’anno precedente. La prima legge sul cyberbullismo, la n.71 del 2017, punta sulla repressione del fenomeno e anche sulla prevenzione scolastica. La nuova legge n.70 del 2024 estende queste tutele anche al bullismo tradizionale. La Lombardia, tra le regioni più colpite, è già corsa ai ripari con sinergie tra la Regione e le Prefetture e il coinvolgimento attivo di Agenzie di tutela della salute (Ats), Aziende socio-sanitarie territoriali (Asst), scuole, enti del terzo settore, oratori, associazioni di volontariato. Si tratta di Protocolli territoriali e Piani d’azione che impegnano oltre due milioni di euro per rafforzare la cittadinanza attiva dei ragazzi e proteggerne una crescita equilibrata.

*Docente di Diritto

dell’informazione

all’Università Cattolica