ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Il ritorno di Loreena McKennitt: "Sul palco tra Dante e Shakespeare, invito i miei fan a cantare con me"

La polistrumentista canadese in Italia dopo cinque anni: mercoledì a Brescia la tappa del tour “The Visit“

Loreena Isabel Irene McKennitt, 67 anni, cantautrice e polistrumentista canadese, è un’icona della musica celtica

Loreena Isabel Irene McKennitt, 67 anni, cantautrice e polistrumentista canadese, è un’icona della musica celtica

Brescia – Loreena McKennitt dice di aver scoperto l’Alighieri molti anni fa, divorando la “Divina Commedia” dietro ai vetri gelati della Transiberiana. E il poeta fiorentino trova posto, col tributo “Dante’s prayer”, tra le memorie ondulate di quel viaggio avvolto dalle nebbie del tempo anche nello spettacolo che approda mercoledì prossimo al Gran Teatro Morato di Brescia. È la prima tappa subalpina del “The Visit Revisited: Anniversary Tour” che a 67 anni riporta la polistrumentista canadese in concerto da questa parte dell’Atlantico dopo un quinquennio di lontananza. Anche se, come indica il titolo, lo show di Loreena McKennitt è focalizzato soprattutto su “The Visit”, album del 1991 in cui trovano posto piuttosto citazioni di Alfred Tennyson e William Shakespeare.

Per “The visit” anniversario differito.

"Nel 2021-22 abbiamo provato a mettere in strada il tour del trentennale del disco, ma le complicazioni dovute al Covid sono state tante. Così, dopo un po’, ci siamo fermati facendo slittare il ritorno in Europa di due anni, cosa che ha portato a sovrapporre quel giro di concerti al tour celebrativo di “The Mask and Mirror“. Non so se sia stata la scelta giusta, ma è andata così. Penso che in estate, con diversi festival all’aperto in agenda, sia meglio avere un repertorio più energico e dinamico che nei teatri, dove possiamo invece puntare più sull’eleganza e sul dettaglio di certe canzoni rispetto ad altre. Così ho pensato di portare ora “The Visit“ nei teatri e in estate “The Mask and Mirror“ nei grandi spazi con una scaletta completamente diversa da quella che stiamo eseguendo ora".

Che spettacolo è quello “The Visit Revisited: Anniversary Tour”?

"Nel primo set abbiamo pezzi di repertorio come “Samanin night“, “A hundred wishes“ o “Stolen child“ mentre nel secondo eseguiamo “The Visit“ per intero così come faremo poi in estate con “The mask and the mirror” pur, scegliendo per la prima parte brani completamente diversi da quelli di ora. Quindi, se ci sono persone che hanno abbastanza motivazioni (e abbastanza soldi) per fare il bis, le invitiamo a venire sia in primavera che in estate".

Il suo ultimo album s’intitola “The road back home” e, come indica il titolo, esplora musiche “di casa”.

"La mia carriera è iniziata in un folk club di Winnipeg, frequentato da canadesi, ma anche da irlandesi, scozzesi, inglesi, a cui mi sentivo istintivamente legata da quelle sonorità. E lo ero veramente avendo avi in Scozia e in Irlanda. Una questione di radici che mi è stata chiara quando nel 1991 ho visitato a Venezia la mostra di Palazzo Grassi sui Celti. Ho scoperto che i flussi di integrazione europea della cultura celtica risalivano al V secolo a.C. Da allora mi sono appassionata a questi tipi di viaggi nel tempo".

A Brescia eseguirà qualcosa pure di quest’ultimo album?

"Sì, un paio di brani: “On a bright may morning“ e la conclusiva “Wild mountain Thyme2. La prima l’ho scelta perché si integra bene con la parte più pianistica dello spettacolo, mentre “Wild mountain Thyme“ perché riporta un momento del mio passato a cui sono affezionata. Quando vivevo nel Manitoba, infatti, una delle mie prime opportunità professionali fu quella di esibirmi al Winnipeg Folk Festival, che durava tre giorni e ospitava diverse stelle della musica. L’ultima sera ci ritrovammo tutti sul palco a cantare quel brano mano nella mano e fu un gran bel momento di condivisione. In tour lo sto eseguendo nel bis e ho invitato i fan ad imparane il ritornello in modo da poterlo cantare tutti assieme per abbattere la distanza tra palco e platea".

L’Italia la conosce bene.

"La mia è una mia passione nata sotto le stelle, esibendomi in cornici spettacolari come il teatro greco-romano di Taormina, quello di Ostia Antica e in cento piazze incantevoli. Amo tutto del vostro Paese, i luoghi, la gente, i profumi, il calore. Confesso di aver passato molto del mio tempo più bello in Toscana, dove possiedo una piccola casa a Montisi, paesino dalle parti di Montalcino dove mi rifugio appena posso. L’ultima visita l’ho fatta l’estate scorsa. Di solito cerco di non perdermi feste e ricorrenze popolari della zona, ma dipende dagli impegni di tournée, dalle esigenze familiari, e quant’altro. E quando manco da Montisi la mia casa non l’affitto su Airbnb o qualcosa del genere, ma la metto a disposizione di amici appassionati come me di quest’angolo di mondo".