Laura Bono torna da solista: “Il palco è casa mia”

La cantautrice varesina presenta il singolo ‘A un passo’ nel concerto dei Magazzini Generali di Milano

Laura Bono

Laura Bono

Laura Bono è tornata. La varesina, ma ormai milanese d'adozione, è in concerto ai Magazzini Generali di Milano - lo show questa sera - dopo il successo delle prime due date a Reggio Emilia e Roma. Dopo aver vinto nel 2005 Sanremo Giovani, ed essere arrivata quinta fra i Big, con 'Non credo nei miracoli' -, dopo numerosi singoli come 'Invidia', e dopo la formativa esperienza con la band tutta al femminile delle Deva, la 44enne cantautrice torna in scena da solista. Con un progetto che per ora ha visto uscire il singolo 'A un passo', ma che presto vedrà la nascita anche di un album. Il nuovo progetto porta la firma di Freak&Chic, l'etichetta indipendente di Immanuel Casto e Romina Falconi. Voce graffiante, grinta rock, ma anche capacità di cambiare pelle rimanendo se stessa: Laura Bono torna con una maggiore maturità, ma sempre con la stessa capacità di emozionare. Ed emozionarsi

Laura, il suo nuovo singolo si discosta un po' dall'immagine rock che abbiamo sempre avuto di lei. Come mai?

"'A un passo' è nato come una ballad strappalacrime molto in stile mio. Poi mi è stata data questa idea di velocizzarla, Romina (Falconi, ndr) e Jacopo (Levantaci, ndr) si sono innamorati del progetto e hanno dato la produzione a Caleido Cloud, che effettivamente l'ha un po' rivoluzionata. Ma dopo la terza volta che l’ho ascoltata, mi ci sono ritrovata. Il brano aveva un vestito attuale, ma allo stesso tempo che mi piaceva molto. Anche perché io come artista posso essere più cose. È stato un passo un po’ azzardato, ma chi mi stava aspettando è rimasto contento".

Chi la stava aspettando ha dovuto attendere un po'.

"Era necessario per me, quando sono entrata nelle Deva ho deciso quasi di oscurarmi, ma non ero più da sola. Quando mi autoproducevo mi occupavo io di tutto e a un certo punto ero stanca di doverlo fare, così mi sono lasciata andare. Nelle Deva ho sentito condivisione, ma nel mentre ho scritto anche canzoni che non andavano bene per le ragazze. Ogni tanto mi bussavo alla porta, ma non mi sono lasciata entrare. Poi anche Romina (Falconi, ndr) mi ha dato il coraggio di provare a rimettermi in gioco da sola. Sono un'eterna insicura, ma con questo progetto ho capito che ci sono e sono più forte di prima. Ho capito che è sul palco che devo stare".

'Non credo nei miracoli': la ama o la odia?

"Da un lato la amo. Ricordo esattamente quando l’ho scritta: dovevo portare un’altra canzone a Sanremo, ma i miei produttori mi hanno detto che questo era il brano perfetto e da lì poi è partito tutto quanto. Dall'altro lato la odio, però, perché vorrei essere conosciuta anche per il resto della mia produzione".

Nel 2005 vince Sanremo Giovani e diventa molto famosa. Poi che è successo?

"Dopo Sanremo ho avuto grandi possibilità: ho aperto i concerti di Vasco, ho cantato le canzoni per la Disney con Bambi 2, sono stata molto all'estero. Poi la mia casa discografica di allora, la Emi, era in crisi e nessuno aveva il coraggio di fare azzardi promozionali. Da lì ho scelto di mollarla, ancora prima che chiudesse, e abbiamo trovato una piccola etichetta indipendente. E' stato un azzardo, anche perché ho dovuto affrontare diverse difficoltà".

Rifarebbe Music Farm?

"Non mi sono pentita perché non era un reality show: potevo fare quello che volevo, cioè cantare. La gente mi ha conosciuto per quella che sono e questo aspetto mi ha tenuto in vita per il resto degli anni, mi ha dato la possibilità di continuare a fare musica".

Quando ha capito di essere un'artista?

"Avevo 10 anni, scrivevo testi e davo loro una melodia. Facevo piccoli concertini condominiali. Poi ho chiesto a mia madre di comprarmi una chitarra e ho iniziato a strimpellare. A un certo punto le ho detto “un giorno andrò a Sanremo e mi sa che lo vinco”. Lei dal canto suo mi ha risposto "Continua a fare i compiti, dai" (ride, ndr). Ho continuato a fare musica, con la gavetta vera, le prime band, i locali. Non riuscivo a fare a meno di cantare per esprimermi. Mi consentiva di conoscermi, lo sto facendo ancora adesso".

Quali artisti ascolta?

"Sono cresciuta a pane e Lucio Battisti, nessuno cantava e si esprimeva in modo diretto come lui. Mi sento molto pop: Europe, Vasco Rossi, Francesco De Gregori, Gianna Nannini, ma anche gli Scorpions. Adesso adoro Tiziano Ferro e Marco Mengoni. Sono punti di riferimento. Poi Billie Eilish, Fabri fibra, Imagine Dragons. Esploro molto".

Progetti futuri?

"A breve arriverà l'album 'Scusate il ritardo', poi nuovi concerti in giro per l'Italia. Seguite i miei social network e sarete informati su tutto".