
Romina Falconi 40 anni cantautrice romana di nascita ma milanese d’adozione
"È un festival questa festa. Entra Vessicchio dalla finestra che dirige la nostra orchestra. Noi due, altro che Sanremo. Piedi per terra, ma cuore al cielo. Il nostro palco è un divano". Romina Falconi, cantautrice romana di nascita ma milanese d’adozione, lascia per un brano la sua “galleria di peccatori” del progetto “Rottincuore” per proporre “Ti saluta questo canto”.
Falconi, “Ti saluta questo canto” è un titolo provocatorio e ironico. Eppure è una canzone molto romantica. Come è nata? "Mi piace l’idea di reinventare il romanticismo. Lo scopo era scherzarci su, giocarci e insieme dare voce all’altra mia grande passione: il Festival di Sanremo. Scherzando anche un po’ sul romanticismo goffo. Il ‘Ti amo’ più bello che ho ricevuto all’inizio di una storia d’amore è stato davanti a un lavandino intasato. Quello sì che vale, le dichiarazioni in situazioni idilliache sono troppo semplici".
Lei ha partecipato a Sanremo fra i Giovani nel 2007 con la canzone ‘Ama’. Che rapporto ha con questa manifestazione? "Seguo ogni anno il Festival di Sanremo, sempre in religioso silenzio. Mi piace tanto, io vengo da una famiglia molto caotica e quando arrivava Sanremo c’era una pace incredibile dentro casa. Il Festival lo amo da ultrà, da bambina ho iniziato proprio cantando ‘Signor tenente’, portata all’Ariston da Giorgio Faletti. Una canzone non certo da bambini, ma che dà un peso importante a ogni parola".
La domanda è d’obbligo: su chi punterà per il Fantasanremo? "Il mio cuore è per Massimo Ranieri. Poi Serena Brancale e ovviamente Giorgia".
A proposito di Sanremo, c’è una canzone del recente passato del Festival che avrebbe voluto scrivere? "Senza dubbio “Brividi” di Mahmood e Blanco, ma anche ‘Made in Italy’ di Rosa Chemical, ‘Ora’ di Aiello, ‘La noia’ di Angelina Mango. Poi ‘Musica leggerissima’ di Colapesce e Dimartino, quella mi ha fatto impazzire".
Dopo questo brano, arriveranno dei live? "Certo. Salire sul palco la cosa che mi dà più soddisfazione. L’amore è quando qualcuno ti vuole capire fino in fondo e quando la gente canta le tue canzoni comprendi che c’è qualcuno che ti capisce. Che il mio posto nel mondo ‘se po’ fa’. So gestire tutto tranne la felicità, quindi dopo i live piango perché l’emozione che mi investe è di una potenza devastante".
Arriverà anche un disco? "In primavera. Ci ho messo tanto. I produttori sono Leonardo Caminati e Niccoló Savinelli, due angeli custodi. Non smettevo più di scrivere. Quando fai un disco devi pensare che sia l’ultima opportunità che il mondo ti dà per comunicare, per lasciare il segno. Ti senti più un artigiano. Il disco sarà una galleria di ombre. Siamo in un’epoca giudicante, quando si parla di ombre significa dare simbolicamente una carezza a chi è crepato e uno schiaffo a chi sembra che voglia insegnarti la vita. Per me era fondamentale spogliarmi dei giudizi e in questa galleria ho fatto proprio questo, mi sono messa dalla parte dei peccatori senza giudicare".