GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Il Festival Bossi. Il (mio) Veggente ispirato a Gesù

Luca Colardo: "Marco Enrico ha unito l’Italia e lasciato alla storia grandi pagine di musica" .

Luca Colardo, violoncellista e direttore d’orchestra

Luca Colardo, violoncellista e direttore d’orchestra

Compositore prolifico, organista straordinario, raffinato didatta Marco Enrico Bossi occupa un posto di rilievo nella storia della musica classica tra ’800 e ’900. A lui e al fratello è dedicato il festival coordinato dall’Orchestra da Camera di Brescia e ideato dal Luca Colardo. Nel centenario della morte di Marco

Enrico Bossi (Salò, 25 aprile 1861 – Oceano Atlantico, 20 febbraio 1925) e a 150 anni dalla nascita di Adoldo Costante Bossi (Morbegno, 25 dicembre 1876 – Milano, 4 gennaio 1953) una rassegna musicale tocca diverse città e luoghi artistici della Lombardia e del Paese; un progetto aperto che accoglierà ogni iniziativa che ricordi i due fratelli artisti (mebfestival.it-info@mebfestival.it). Luca Colardo, violoncellista e direttore d’orchestra, racconta: "Marco Enrico Bossi ha vissuto in una frazione di Como, Breccia, dove ci siamo trasferiti io e mia moglie, come per stargli più vicino".

Maestro, quanto è importante riscoprire Marco Enrico Bossi?

"È stato molto celebre durante la sua epoca, ha avuto un ruolo significativo nella musica classica; dopo un diploma al Conservatorio di Milano in piano e composizione, è diventato maestro di Cappella al Duomo di Como, insegnante di organo al Conservatorio di Napoli, poi di Venezia, Bologna e Roma. Ha unito l’Italia e rinnovato la tradizione organistica d el nostro Paese. Ha lasciato grandi pagine di musica da camera e corali, è morto sul piroscafo che lo stava riportando in Europa dopo una tournée trionfale negli Stati Uniti dove si era anche esibito sul leggendario organo Wanamaker".

Perché, a differenza di paesi, da noi si esegue poco la musica organistica?

"Per vari motivi, sicuramente per sensibilità musicale, l’Italia è il Paese dell’opera, le altre manifestazioni musicali sono interessate di meno. E’ scomparso presto lontano dalle suggestioni della musica francese, tedesca, nel dopoguerra è stato relegato in un angolo ma negli ultimi anni Bossi è sempre più suonato".

Come accostarsi oggi alla sua musica?

"Ascoltando la sua musica sinfonica e sinfonica corale; a Milano, il 30 ottobre, riscopriremo la Cantata a Siena, composta nel 1924, per l’inaugurazione della Chigiana; proponiamo “Giovanna d’Arco. Come il Commento a Santa Caterina da Siena scritta dal figlio Renzo Bossi".

Nel 1890 M.E. Bossi presenta una sua opera al teatro Dal Verme.

"Il Veggente, opera molto singolare, ispirata alla vita di Gesù. Fu sfortunato, in concorso c’era Piero Mascagni con “Cavalleria Rusticana” e vinse. Bossi scrisse

anche l’opera “Malombra” dall’omonimo romanzo di Fogazzaro, ma le sue opere sono meno conosciute del repertorio cameristico e corale".