PAOLO GALLIANI
Cultura e Spettacoli

Giornate Fai verde speranza, i gioielli ora sono i parchi

Da Villa Balbianello a ll’alpe Pedroria di Talamona, così cambia l’iniziativa: meno architettura, più spazio alla natura nella storia

La vista mozzafiato di Villa Balbianello a Tremezzina

Milano, 24 giugno 2020 - Ai tempi supplementari, perché quelli regolari non lo erano proprio e la famosa “Primavera del Fai” è evaporata, spazzata via dall’emergenza-Covid, lasciando solo sconcerto e rimpianto. Ma anche voglia di riscatto. Come si dice di questi tempi, di “rinascita”.

E per il Fondo Ambiente Italiano avrà un brand preciso, Giornate Fai all’aperto, allusione nemmeno tanto subliminale a un mondo vegetale che sembra marcare il rilancio di questa prestigiosa associazione in questa estate 2020 piena di incognite. Una manifestazione che da sabato e domenica prossimi coinvolgerà non meno di 200 beni sparsi per la penisola (diverse decine nella sola Lombardia) visitabili previa prenotazione on line (prenotazione obbligatoria e fino ad esaurimento posti entro venerdì 26 alle 15) e nel rispetto rigoroso delle norme sul distanziamento. Con il verde e il turismo colto e open air, a prendersi la vetrina, a riprova di una declinazione "botanico-naturalistica" che non ha l’aria di un ripiego ma, al contrario, di una vera e propria evoluzione del Fai, sempre più attento a non vedere nei parchi e nei giardini solo delle graziose cornici di ville o dimore di prestigio. E a fare da evento assoluto, l’apertura straordinaria degli imponenti giardini di Palazzo Moroni a Bergamo, parco privato (quattro ettari) con terrazzamenti tipici dei giardini all’italiana, aiuole fiorite, siepi potate e una grande ortaglia, omaggio evidente del Fondo Ambiente alla città più martoriata dalla pandemia. Con tanto di cortesia che sa di “grazie” dovuto e voluto: il 27 giugno, ingresso gratuito per il personale sanitario, il 28 a contributo libero per i soli cittadini di Bergamo.

Verde e ancora verde: tra gli altri, sempre in Lombardia, il Parco Naturalistico dell’Argentera a Cadegliano-Viconago (Varese), il Parco di Villa Gallarati Scotti a Vimercate (Monza e Brianza), la Riserva naturale di Castellaro Lagusello a Monzambano (Mantova) e i “verdi” declinati e tematici: quello longobardo al Monastero di Torba a Gornate Olona (Va), il “verde teatro” a Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (Va), il “verde pascolo” all’Alpe Pedroria di Talamona (Sondrio), quello “letterario” a Villa Fogazzaro Roi di Oria in Valsolda (Como), quindi il verde “violentato” e “architettato”, rispettivamente a Villa del Balbianello a Tremezzina (Co) e Villa Panza a Varese. Sullo sfondo, l’appello a investire sul Fai dandogli una mano a riprendersi (anche in termini di iscrizioni) dopo il lungo e pesante lockdown. Con tanto di retropensiero e ambizione non nascosta: riavvicinare gli italiani al paesaggio , all’insegna di una convinzione: l’amore per gli alberi è puro umanesimo. Parafrasando un felice slogan che lo stesso Fai aveva già utilizzato per i Luoghi del Cuore: "La natura ha bisogno di te. Salvata dall’indifferenza".