Gianni Togni, così la cronaca è diventata musica: “Canto la mia edizione straordinaria”

Il cantautore romano racconta il nuovo album, scritto con Alessio Bonomo e illustrato da un fumetto di Greg. “Il primo brano è un tg dell’inverosimile, gli altri sono tutti ispirati a notizie reali che ho letto sui giornali”

Gianni Togni, cantautore romano

Gianni Togni, cantautore romano

Milano – «Forse sto sognando, forse è realtà, sembro caduto in un inferno, l’assurdo è la normalità…" canta Gianni Togni nel nuovo album “Edizione straordinaria”, raccontando le convulsioni di quel mondo che continua ad agitarsi dietro l’oblò della sua canzone più popolare e amata, mettendogli addosso un senso di estraniamento che a settembre racconterà in teatro pure a Milano. "Il taglio giornalistico del titolo è dovuto al fatto che quasi tutte i brani di questo disco sono nati da notizie di cronaca", spiega il cantautore romano, 67 anni, che all’edizione fisica dell’album allega fumetto in tema di Claudio Gregori, il Greg di Lillo & Greg. "Il pezzo che apre l’album s’intitola “Un marziano lungo il Tevere“ e racconta le notizie di un tg ai limiti dell’inverosimile. Il resto l’ho preso da articoli di giornale su storie e personaggi reali, pure famosi come il pittore Edward Hopper o Monica Vitti. Insomma, un album concept con le notizie raggruppate per sezioni come sulle pagine di un giornale".

Storie che hanno lasciato il segno più di altre?

"In “Ma che ci faccio qui“ racconto la vicenda (vera) di un tricheco che dorme sulla banchisa polare quando il blocco di ghiaccio che lo ospita si stacca trascinandolo fino al Mar d’Irlanda. “Non chiedermi perché“ è dedicata, invece, ad una storia d’amore della terza età fra un’ex libraia francese ormai ottantenne e un altro ospite della casa di riposo in cui sta. Dopo qualche tempo, però, viene trasferita altrove e inizia a scrivere all’amato lettere piene di sentimento, mai spedite. Oltralpe avrebbero voluto farci addirittura una pièce teatrale, ma la famiglia ha negato i diritti".

“L’ultima partita” parla di tennis.

"Parla di vita. Quella di Ashleigh Barty, vincitrice di tre slam e numero uno al mondo, che a soli 25 anni si ritira perché, dopo aver sacrificato l’adolescenza all’agonismo, decide di godersi l’età adulta come una qualunque ragazza della sua età".

In questa sua galleria c’è un personaggio milanese?

"Sì: dietro la vicenda del brano “Fuori onda“. Con Alessio Bonomo, insieme al quale ho scritto tutto il disco, abbiamo preso le storie di tre personaggi passati per i casi della vita dall’attico alla strada e le abbiamo trasformate in una sola. Ad ispirarci è stato in particolare il clochard che proprio sul marciapiede ha fatto l’incontro della vita. I due senzatetto alla fine, si sono detti sì e lei che sognava di farlo in abito da sposa, grazie ai volontari e alla generosità della gente, è riuscita a vedere esaudita pure questa aspirazione".

Dice di ringraziare Pippo Baudo per averla fatta fuori da Sanremo quando l’hanno candidata. Perché?

"Perché a me nell’arte non piacciono le gare. Non riesco a capirle. E poi, oltre ad essere un cantante, faccio il compositore, curo una mia etichetta discografica, scrivo musical. E quindi ho impegni diversi rispetto a chi di mestiere fa solo l’interprete".

Tra le cose più importanti che ha fatto nel teatro musicale c’è stato “Hollywood“ con Massimo Ranieri.

"Sì, nel ’99. Poi s ono stato chiamato a Stoccolma per lavorare ad un musical su Greta Garbo rimasto in cartellone ben un anno e mezzo. Successivamente ho fatto “Poveri ma belli“ per il Sistina su libretto di Edoardo Falconi e Massimiliano Bruno, con regia proprio di Massimo Ranieri. Ora con Guido Morra stiamo pensando ad un nuovo progetto focalizzato su un famoso personaggio dell’Ottocento fatto rivivere in una dimensione attuale".