di LUCA SALVI
Cultura e Spettacoli

A Milano ecco Alena Baeva, la stella del violino

La musicista originaria del Kirzighistan suonerà quiesta sera al Conservatorio

Alena Baeva

14 dicembre 2016, Milano - «Tra i più brillanti violinisti dell’ultima generazione». E se lo slogan, rilanciato a ogni suo concerto, può apparire poco originale per Alena Baeva, classe 1985, originaria del Kirzighistan ma di nazionalità russa, parla la carriera che l’ha già portata nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo: Carnegie Hall di New York, Suntory Hall di Tokyo, Grande Sala del Conservatorio di Mosca e della Filarmonica di San Pietroburgo, Théatre des Champs Élysées a Parigi. Ai quali si aggiunge oggi anche la Sala Verdi del Conservatorio, dove la giovane violinista suonerà accompagnata dalla Filarmonica di Stoccarda diretta da Nicholas Milton (classe 1968 di Sydney, Australia). Nata in una famiglia di musicisti, Alena Baeva a 5 anni aveva già iniziato a studiare violino. Cresciuta musicalmente alla Scuola centrale e al Conservatorio di Mosca, vere fucine di talenti per lo “strumento del diavolo”, a inizio 2000 viene presa sotto l’ala del grande violoncellista Mstilav Rostropovich, che nel 2003 la invia a studiare in Francia. Tra i suoi maestri anche il direttore Seiji Ozawa, i violinisti Maxim Vengerov e Shlomo Mintz. Una carriera da allora in decollo che l’ha portata a vincere premi (Grand Prix all’International competition Niccolò Paganini di Mosca nel 2004 e medaglia d’oro e premio del pubblico al Concorso internazionale di Sendai nel 2007), misurarsi con piazze prestigiose, a fianco di direttori come Valery Gergiev, Krzysztof Penderecki o sir Neville Marriner o di musicisti come Marta Argerich.

In questo debutto milanese (stasera, ore 21) Alena Baeva sarà alle prese con quel monumento della musica romantica che è il concerto n. 1 per violino e orchestra di Max Bruch. Poi spazio alle pagine sinfoniche eseguite dalla Filarmonica di Stoccarda, sotto la bacchetta di Nicholas Milton, considerato tra i direttori più carismatici per le sue interpretazioni energiche, la sua presenza scenica e il vasto repertorio sinfonico e operistico. In scaletta “The Chairman Dances”, un “foxtrot per orchestra” che l’eclettico compositore statunitense John Adams scrisse nel 1985 e nel quale immaginò un giovane Mao Tse-Tng che danza la celebre danza americana con la sua futura moglie. All’epoca Adams stava lavorando alla sua opera “Nixon in Cina”. Accanto a questo brano, ecco le “Enigma Variations” di Edward Elgar, musicista inglese, scritte nel 1899 e basate su un tema originale elaborato in una serie di 14 variazioni in modo da raffigurare in musica alcuni amici misteriosi. L’enigma sta nel riconoscere di volta in volta l’amico rappresentato oltre alla presenza di alcune melodie molto popolari da “God Save the Queen” alla Sinfonia Praga di Mozart che mai vengono espresse per intero. Stasera ore 21, al Conservatorio, via Conservatorio 12. Info: tel. 02-66986956.