
La mostra (guidata) creata dall’Istituto di Biofisica del Cnr e dallo Ied di Milano. Obiettivo divulgazione, tra giochi interattivi, orchestra di enzimi e modelli. "Non sono solo responsabili di malattie, sveliamo il loro lato bello e utile".
Viaggiando nel mondo dei virus si scopre pure il loro lato “bello“, tanto utile quanto affascinante e poco conosciuto. Lo svela il Museo di Storia Naturale di Milano con una mostra creata dall’Istituto di Biofisica del Cnr e da Ied: “Grande come un Virus“. Scienza e design si alleano per fare capire come “virus“ non sia sinonimo di malattia. Molti - oltre a essere innocui - hanno avuto un ruolo cruciale nell’evoluzione: "È probabilmente grazie a un virus se alcuni primati, compresi gli umani, hanno perso la coda e se, durante la gestazione, si cresce all’interno dell’organismo materno, nella placenta – sottolineano le guide –. Oggi i virus sono anche usati come strumenti di cura". La mostra resterà aperta fino al 7 febbraio, è promossa anche dal Comune di Milano e sostenuta da diverse fondazioni e associazioni. L’alleanza tra l’Istituto di Biofisica e lo Ied, con la divulgazione scientifica al centro, era stata avviata per i cent’anni del Consiglio nazionale delle ricerche: insieme avevano presentato un inedito modello interattivo di Hiv in scala uno a dieci milioni, realizzato dai designer seguendo le indicazioni delle scienziate e degli scienziati del Cnr. Per la progettazione e realizzazione della mostra sono scesi in campo anche graphic e visual designer, illustratori, product designer, sound e interaction designer.
"Il design, con la grafica, i prototipi tridimensionali, la realtà virtuale, il suono e l’illustrazione, formano esperienze interattive che diventano l’interfaccia tra individui e conoscenza – spiega Riccardo Balbo, Chief Academic Officer del Gruppo Ied –: rendere accessibili concetti complessi e avvicinarli a noi tutti è lo scopo della scienza e anche della scuola. Questa è una occasione preziosa per stimolare la curiosità e promuovere il pensiero critico".
Si entra nella mostra attraverso un corridoio: ad ogni passo ci si immagina dieci volte più piccoli, fino a ritrovarsi grandi come virus. A questo punto si può osservare il modello interattivo dell’Hiv con la sua polifonia, una “EnzỳmiÓrchestra“. "L’aspetto sonoro offre una versione poetica e metaforica del concetto di contagio virale – spiegano le guide –: se toccato da una persona, il virus emette un suono; se chi lo tocca prende per mano un’altra persona, il suono si amplifica, propagandosi dunque nel momento in cui si crea una catena di persone in contatto tra loro". A simular la catena del contagio. Nello spazio accanto c’è una collezione di modelli di virus ingranditi un milione di volte per apprezzarne forme e dimensioni, tra Papilloma, Zika, Ebola, Virus del Mosaico del Tabacco e dell’Influenza. Il ruolo dei virus nell’evoluzione dei viventi è svelato con curiosità ed esempi, scientificamente provati: dai “salti di specie” (spillover) alle ricombinazioni genomiche.
Si racconta poi la riproduzione dei virus e, attraverso modelli di proteine virali, viene illustrato anche il lavoro di ricerca svolto nei laboratori del Cnr. Non mancano giochi interattivi e video per mostrare anche i passaggi biotecnologici che permettono l’utilizzo dei virus come vaccini e come vettori per la terapia genica. Contenuti che rendono la mostra accessibile a tutti, dagli otto anni in su. La mostra è aperta da martedì a domenica, l’accesso è consentito solo con visita guidata. "Grazie a questa mostra che unisce scienza e design, siamo davvero felici di condividere ciò che osserviamo quotidianamente in laboratorio: la straordinaria varietà, le forme uniche e le varie componenti di queste entità nanoscopiche", sottolinea Eloise Mastrangelo, responsabile dell’Istituto di Biofisica del Cnr di Milano.