
Stazione Centrale
«Una maggiore sinergia tra il sistema aeroportuale e quello ferroviario permetterebbe di ridurre l’impatto ambientale consentendo a entrambi di essere più competitivi, ’aggredendo’ nuovi mercati". Oliviero Baccelli è professore di Economia e Politica dei Trasporti alla Bocconi e lavora al centro di ricerca “Green“ dell’università.
Qual è la strategia?
"Il governo francese è stato il primo a muoversi in questa direzione, con la cancellazione di voli a breve raggio quando sono sostituibili con treni ad alta velocità. La Commissione Europea sta valutando questa ipotesi e l’impatto che avrebbe. Per fare questo serve però una rete ferroviaria più capillare, sostenibile e meglio connessa agli scali".
E qual è la situazione attuale?
"Ci sono tratte aeree che nel periodo invernale vengono drasticamente ridotte e dimezzate perché stagionali e tratte frequentatissime tutto l’anno. Questo sistema integrato permette di gestire meglio il tutto. Faccio un esempio: non ci sono tutto l’anno voli da Catania a Verona, ma ci sono da Catania a Venezia e da Catania a Bergamo. Con i sistemi interconnessi andare a Verona nel periodo invernale diventa più facile, senza transito intermedio a Roma".
Qual è lo stato di salute della rete lombarda?
"Non siamo messi in modo ottimale: l’unico aeroporto collegato direttamente è Malpensa, ma con la rete di Ferrovie Nord e non è direttamente legato a Fsi, che permette invece l’integrazione con l’alta velocità. Linate ha un collegamento indiretto attraverso Forlanini e Dateo, grazie alla M4. A Bergamo, nonostante l’ottimizzazione delle relazioni, tutto passa via pullman fino a Milano Centrale".
Cantieri futuri?
"Sono in programma in tutti e tre gli scali. Quello principale è su Malpensa, in modo da sviluppare il collegamento con la rete dal Terminal 2 verso Gallarate per poi agganciarsi alla linea del Sempione, sia nella direttrice Nord, verso il Lago Maggiore e la Svizzera, che verso Milano".
Orizzonte temporale?
"Prima delle Olimpiadi del 2026. Per Malpensa intanto si prevede un recupero pieno del traffico, grazie alla riapertura del Terminal 2 a maggio di quest’anno con un’ottantina di compagnie che operano nello scalo. Mancano però ancora i voli a medio e lungo raggio verso l’Asia, ma nei prossimi due anni si pensa di recuperare, arrivando ai livelli pre-pandemia".
A Orio al Serio, invece?
"È prevista una nuova stazione ferroviaria all’interno dell’aeroporto con collegamento alla Stazione centrale di Bergamo verso la rete principale attraverso Treviglio. Anche in questo caso i cantieri devono essere conclusi per le Olimpiadi".
Linate ad oggi ha connessioni solo indirette.
"Ma l’obiettivo è estendere la metropolitana 4 verso Segrate e il quartiere San Felice, aggiungendo una nuova stazione Rfi a Segrate e creando un nuovo sistema di ’porta Est’ di Milano sulla logica di Rogoredo, la porta Sud dal punto di vista ferroviario. Questa stazione porterebbe sulla linea dell’alta velocità verso Venezia e potrebbe essere un’alternativa alla Centrale, che soffre molto di saturazione. Per immaginare un servizio parzialmente diverso dobbiamo poi ricordare il completamento dell’alta velocità tra Brescia, Verona, Vicenza e Padova e l’inserimento di molti nuovi treni. Avrà tutto piena logica un paio d’anni dopo le Olimpiadi".
Quale sarà l’impatto, a quadro ultimato?
"Le ricadute principali sono strettamente collegate al miglioramento dell’accessibilità complessiva del territorio, oltre ai benefici in termini energetici, di natura ambientale, nell’organizzazione del servizio e negli investimenti stessi".
Cos’altro si sta facendo per mitigare l’impatto dei trasporti a livello energetico e ambientale?
"Gruppo Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord stanno raggiungendo percentuali sempre più alte sul fronte delle rinnovabili per l’alimentazione dei treni; Sea ha un programma molto dettagliato per arrivare a una riduzione della fonte carbonica e per l’efficientamento energetico negli scali. E ci sono gruppi di lavoro sull’idrogeno".