Paderno, canoista di 10 anni bloccato tra le rapide dell'Adda: salvato dai pompieri

Il salvataggio è avvenuto in provincia di Lecco grazie all'intervento dell'elisoccorso e dei sommozzatori

Paderno d'Adda (Lecco), 15 settembre 2022 – Un bambino di 10 anni è rimasto bloccato con la canoa tra le rapide dell'Adda. Lo hanno salvato i vigili del fuoco arrivati dal cielo come gli angeli con il loro elicottero. Hanno compiuto un vero e proprio miracolo del soccorso: il ragazzino si era disperatamente aggrappato ad una roccia per non essere trascinato via dalla corrente e non avrebbe resistito ancora a lungo. L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio di oggi. Il baby canoista stava pagaiando lungo il fiume a valle della Diga vecchia di Paderno d'Adda, in un tratto molto selvaggio dove il fiume forma varie pozze intervallate da cascate e attraversa un ambiente impervio a cui Leonardo da Vinci si è ispirato per dipingere alcune sue opere.La forza dell'acqua ha avuto il sopravvento sulle sue pagaiate e lo ha spinto e schiacciato contro alcuni grossi massi che affiorano dall'Adda. Il padre da riva ha subito compreso la situazione e che il figlio presto sarebbe stato spazzato via dalla corrente. Ha così allertato i soccorritori.

Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecco e del distaccamento di volontari di Merate, ma le rapide erano troppo pericolose da affrontare anche per loro. Dall'aeroporto di Malpensa sono così decollati in elicottero i draghi lombardi dell'Elinucleo dei vigili del fuoco, che hanno imbarcato a bordo anche i colleghi del Saf specialisti nel soccorso speleo alpino fluviale. I soccorritori del 115 si sono calati dall'alto dell'elicottero con il verricello con una precisione millimetrica nel punto esatto dove si trovava il bambino: lo imbracato, lo hanno assicurato a loro e poi lo hanno tratto in salvo issandolo sull'elicottero. Lo hanno recuperato infreddolito per l'acqua gelida in cui è rimasto immerso, spaventato per aver veramente rischiato di morire e stanco per lo sforzo fisico compiuto per restare abbracciato allo spuntone di roccia, ma comunque sano e salvo. Per precauzione è stato affidato ai sanitari di Areu che lo hanno accompagnato in ospedale per un controllo prima di dimetterlo e consentirgli di tornare a casa.