REDAZIONE CRONACA

Variante Delta, nuovo picco in Gran Bretagna

Record di test positivi dal 2 febbraio. L'allarme: "Entro fine agosto il 90% delle infezioni da questa variante"

Covid a Londra

Nuovo picco di casi Covid nel Regno Unito, alimentati dalla contagiosa variante Delta (ex indiana) del virus, con una quota giornaliera di test positivi pari a 16.135, il numero più alto dal 2 febbraio. Lo indicano i dati del governo britannico, che confermano però un incremento più contenuto del totale dei ricoveri ospedalieri (ora pari a 1508) grazie all'efficacia vaccinale e addirittura un calo dei morti, dai 27 di ieri a 19. I vaccini somministrati (altri 550mila nelle ultime 24 ore) superano adesso 75 milioni di dosi, col 60,2 di tutta la popolazione adulta interamente immunizzata e l'82,5% raggiunta almeno da una prima dose. 

L'allarme 

C'è una "altissima probabilità" che la variante Delta del coronavirus pandemico diventi dominante a breve nell'Unione Europea e nello Spazio economico europeo (See), sottolinea l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. "Si prevede che entro l'inizio di agosto il 70% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 in Ue/See sarà causato da questa variante", percentuale che salirà al "90% entro fine agosto", prospetta l'Ecdc. Una stima effettuata in base a modelli di previsione basati sul fatto che, "secondo le evidenze disponibili - precisano gli esperti - la variante Delta è del 40-60% più trasmissibile rispetto alla Alpha" o inglese.  In base alle attuali evidenze - spiega l'Ecdc - la variante Delta, classificata come Voc (Variante che desta preoccupazione), oltre a essere più trasmissibile "può essere associata" anche "a un maggior rischio di ricovero. Inoltre - ricorda il Centro europeo - ci sono prove che chi ha ricevuto solo la prima dose di un ciclo vaccinale a due dosi è meno protetto contro l'infezione causata dalla variante Delta, indipendentemente dal tipo di vaccino. Tuttavia, la vaccinazione completa fornisce contro la  variante Delta una protezione quasi equivalente" a quella conferita nei confronti di altri mutanti. Di conseguenza, si è aggravata "la valutazione del rischio di infezione per le persone non vaccinate e parzialmente vaccinate in Ue/See".