Vanzago, il centro che cura gli animali selvatici feriti: "Ripariamo i danni dell'uomo"

I numeri del Cras nell’Oasi Wwf di Vanzago: 4.737 gli animali soccorsi, per l’80% uccelli

Un cucciolo di pipistrello salvato al Cras di Vanzago

Un cucciolo di pipistrello salvato al Cras di Vanzago

Vanzago (Milano) - Più merli (713) che ricci (583), in controtendenza rispetto all’anno prima. Oltre un centinaio di cardellini arrivati a dicembre in seguito a due ingenti sequestri per detenzione illegale. Gli uccelli rappresentano l’80% dei pazienti con 3.803 esemplari, i mammiferi circa il 18% con 861 animali. Infine sono stati consegnati anche 71 rettili, per la maggior parte testuggini e due rospi. Tra gli uccelli per la prima volta sono stati portati al Centro anche esemplari di Averla maggiore, Ortolano e Fanello. Anche in questo caso sono stati consegnati dalle forze dell’ordine in seguito a un sequestro.

Un riccio salvato al Cras di Vanzago
Un riccio salvato al Cras di Vanzago

Sono alcuni dati e curiosità relativi all’attività svolta nel 2022 dal Centro recupero animali selvatici situato nell’oasi del Wwf di Vanzago, un vero e proprio “pronto soccorso“ che ogni anno si occupa di animali feriti. "L’anno che si è appena concluso ha registrato una leggera flessione del numero dei ricoveri che sono stati 4.737 rispetto ai 4.977 del 2021 (-4,82%, equivalenti a 240 animali) – spiegano dal Cras – Analizzando l’andamento mensile del numero dei ricoveri nei mesi di maggio, giugno e luglio sono arrivati 3.092 animali, pari al 65% degli arrivi dell’anno. Il picco c’è stato nel mese di giugno. Il periodo primaverile è quello che ci impegna maggiormente poiché vengono portati molti piccoli, cuccioli e giovani".

Il Cras è attivo all’interno del bosco del Wwf dal 1995. È qui che, per 365 giorni l’anno, oltre 50 volontari, sotto la guida del medico veterinario Stefano Raimondi, con passione e professionalità si prendono cura degli animali selvatici feriti recuperati sul territorio lombardo, ma non solo. Alcuni animali sono stati portati al Cras da cittadini che li hanno trovati durante escursioni o le vacanze estive in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

I cuccioli ritrovati e portati al Cras costituiscono il 76% circa degli animali complessivi: non sempre si tratta di animali feriti, ma piuttosto di orfani. "Il cucciolo genera maggiore empatia nel cittadino, rispetto invece agli esemplari adulti in difficoltà – spiega Andrea Longo, direttore del Bosco Wwf vanzaghese – Purtroppo però l’intervento dell’uomo, anche se viene fatto a fin di bene, può rivelarsi dannoso per l’animale perché viene allontanato dal suo ambiente e dalla cure parentali".

Tra gli animali curati anche 17 gufi, 14 cigni reali, 69 pipistrelli, 14 caprioli. Cure ma anche molti interventi chirurgici o immobilizzazione degli arti dei rapaci che sono arrivati con gravi ferite e purtroppo in molti casi è stata necessaria l’eutanasia. Complessivamente il 39% degli animali dopo le cure viene rilasciato, mentre il 32% non sopravvive. Oggi il Cras ospita 200 animali, alcuni dei quali stanno facendo una riabilitazione lunga e saranno rilasciati in primavera.