Università e borse di studio in Lombardia: 9mila studenti rischiano di rimanere senza aiuto

L’obiettivo del 45% da raggiungere entro il 2030 diventa più difficile da raggiungere Il rappresentante degli studenti lombardi: atenei in difficoltà a integrare le risorse mancanti

Studenti universitari (Immagine di archivio)

Studenti universitari (Immagine di archivio)

Milano, 9 aprile 2024 –  Obiettivo 45% di laureati entro il 2030 più difficile senza un cambio di passo nel diritto allo studio. Sul tavolo resta ancora, purtroppo, il tema delle borse di studio: in Lombardia, ci sono 9mila studenti che rischiano di restare senza, pur avendone diritto.

"Per capire il motivo, partiamo dalla composizione dei finanziamenti del diritto allo studio – spiega Diego Vollaro, rappresentante degli studenti al Senato accademico di Università degli studi di Brescia, ma anche rappresentante del comitato regionale di coordinamento delle università lombarde e del tavolo regionale per il diritto allo studio per UniBs –. C’è il fondo statale, stanziato con legge di bilancio, più la tassa regionale, che sono i 140 euro che ogni studente paga in Lombardia, le risorse della Regione e per il 2022/23 e per il 2023/24 c’è il Pnrr".

Queste quattro voci ordinarie per il 2023/2024 cubano circa 110 milioni di euro (39 milioni dal fondo nazionale, 20 milioni dal Pnrr, 43 milioni di tassa, 20 milioni dalla regione) a fronte di un fabbisogno stimato, però, che è di 162 milioni, in crescita rispetto agli anni scorsi (solo per l’inflazione, in un anno si è rilevato un aumento dell’8,1%).

"Di fatto mancano 42 milioni di euro, pari a 9mila studenti che non ricevono la borsa pur essendo idonei – sottolinea Vollaro –. Gli scorsi anni, il gap veniva coperto dagli atenei, che però si stanno trovando di fronte a cifre sempre più difficili da sostenere. Basti pensare che nel 2017/2018, tutte le università lombarde avevano dovuto coprire un ammanco di 5 milioni di euro per poter erogare le borse a tutti gli idonei. Quest’anno parliamo di più di 8 volte quella cifra, per cui si vanno ad usare le riserve di bilancio"

. Secondo i dati appena pubblicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca sul diritto allo studio, nel 2022/2023, su 28.681 idonei, sono state concesse 28.203 borse di studio con fondi europei e Pnrr, a fronte però di 46.607 domande, segno che il bisogno di un supporto economico per affrontare il percorso universitario è molto più ampio. Finora, gli atenei sono riusciti a intervenire e anche quest’anno probabilmente si continuerà su questa strada, ma non si sa fino a quando, perché aumentano le risorse necessarie.

“A Brescia abbiamo 1.000 persone senza borsa su 1400 idonee, ancora in attesa – sottolinea Vollaro –. L’ateneo è passato da non dover stanziare nulla a dover metter 2 milioni di euro per coprire le borse di studio, su 17 milioni di tasse universitarie per 16 mila studenti". La stima è che, a livello regionale, siano 9mila le borse a rischio. "Sono tutti potenziali abbandoni, perché si tratta di supporto di sostegno al reddito".